Josè Mourinho è davvero uno speciale. Ha allontanato dallo spogliatoio, dall'hotel e dalla squadra in ritiro, la dottoressa Eva Carneiro che è bella, brava ma ha commesso un errore gravissimo: si è occupata e preoccupata delle condizioni di un calciatore del Chelsea, il belga Hazard a terra per infortunio durante la partita contro lo Swansea, mentre la squadra era già costretta a giocare in dieci per l'espulsione del portiere Courtois. Secondo Mourinho, il giocatore Hazard era stanco ma non ferito, dunque la dottoressa si era prolungata inutilmente a curare un paziente immaginario, per questo era stata platealmente rimproverata mentre faceva il suo ritorno verso la panchina e poi esautorata. Così si deve fare con chi non capisce il vero significato di una partita di calcio, molto più importante dell'eventuale stato di salute di un attore in campo. Quarant'anni fa, Nereo Rocco se la cavò diversamente con un medico di emergenza che aveva dovuto sostituire i due "titolari" del Milan, impegnati di turno in ospedale o in congressi. Il medico di riserva era, ahilui, un ginecologo e si fermò troppi secondi a controllare la gamba del terzino Anquilletti, così il paron, dalla panchina, urlò: «dotòr, vien via, xe un ginocchio no una mona».
Mourinho, invece, con le donne ci sa fare.
Ha una moglie dolce, ha avuto storie con altre femmine estasiate dal di lui fascino ma anche astuzia tattica e non sulla lavagna, ha fatto bloccare interviste alle sue ex fiamme per evitare traumi famigliari ma sul lavoro non transige, tutela il gruppo, lo sa caricare nei momenti delicati come quello attuale, crea il caso per distrarre l'attenzione della stampa ingenua, ha perso la sfida di Charity Shield con Wenger, ha pareggiato all'esordio in Premier, ha intuito che la Carneiro era pronta all'uso e tutti hanno abboccato.Mou sa di essere il migliore, bello e unico, come Adamo nel paradiso terrestre. Ha incontrato Eva e l'ha spedita all'inferno.
