Dejan Stankovic lascia l'Inter che perde un altro pezzo del Triplete: quella squadra che collezionò record e vittorie non c'è più. Rimangono pochi «superstiti» e anche loro in procinto di partire o di appendere le scarpette al chiodo per raggiunti limiti di età. Per l'esattezza ne restano cinque: Zanetti, Samuel, Chivu, Cambiasso e Milito. In tre anni molte cose sono cambiate e tante altre stanno per cambiare: l'Inter si prepara a una svolta epocale se andrà in porto la cessione delle quote di maggioranza da Massimo Moratti al tycoon indonesiano Erick Thohir. L'ultimo addio in ordine di tempo è quello di Stankovic, un colosso di quel magnifico undici scelto da Mourinho, un combattente generoso e intelligente nell'interpretare il suo ruolo a centrocampo. Dopo dieci anni, saluta tutti commosso, gli ultimi tempi erano diventati un calvario tra infortuni e riposo forzato. L'età, 35 anni a settembre, ha fatto il resto. Stankovic, detto il Drago, dà l'addio con un messaggio sul sito web nerazzurro: «Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Il mio grazie al presidente Moratti per avermi regalato l'opportunità di vincere tutto con questa maglia.
Se penso che non l'indosserò più mi vengono le lacrime, lacrime vere, purtroppo nella vita si deve andare e guardare avanti, voi che mi conoscete sapete che lo farò con grande orgoglio e grande determinazione, come ho sempre cercato di fare nella mia storia di uomo e di atleta».Immediata la risposta di Moratti: «Un vero professionista che ha onorato l'Inter».
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