RomaCon la Francia cominceremo il nostro mondiale. E contro la Francia l'Italia di Jacques Brunel cerca la conferma dopo aver conquistato due settimane fa lo scalpo scozzese sull'erba di Murrayfield. Due stagioni fa, nell'anno d'oro della gestione del cittì di Courresan, l'ultimo rombo di tuono azzurro quando la Francia si inchinò ancora davanti alle mete di Parisse e Castrogiovanni. Ma a questo punto la sfida è diversa: dopo la Scozia, gli azzurri devono dimostrare di saper non perdere la rotta. Parisse lo sa bene: «Non è la prima volta che a una bella prova ne segue una da dimenticare - dice il capitano azzurro -. Vogliamo conservare lo spirito che abbiamo fatto vedere a Murrayfield. Sappiamo che non basterà e che dovremo migliorarci in ogni fase del gioco».
Nel mirino degli azzurri c'è la buona difesa francese: solo due mete concesse in tre partite. Il quindici di Philippe Saint Andrè arriva all'Olimpico dopo la sconfitta subita per mano del Galles che ha incrinato qualcosa nel meccanismo dello spogliatoio. Almeno così dicono i francesi. È una squadra che ha perso un po' di brillantezza nella trasformazione del gioco, risucchiata dai corollari del rugby moderno che la butta decisamente sul fisico. Per l'Italia invece la quadratura del cerchio sta nel mantenimento del possesso e nella continuità. Ci si aspetta una partita chiusa, insomma, in cui lo spirito può fare la differenza. Tre i cambi rispetto a due settimane fa: Andrea Masi e Leonardo Sarto che rientrano rispettivamente a primo centro e all'ala con Samuela Vunisa che rileva come flanker l'indisponibile Simone Favaro. Avrebbe fatto comodo la terza linea del Benetton, soprattutto dopo la prestazione monstre sciorinata davanti agli highlanders.
Per Parisse - 112 caps, 50 volte nel Sei Nazioni e 63 da capitano azzurro - sarà una battaglia. «Sono più forti di noi - aggiunge -. Li abbiamo battuti nelle ultime due occasioni ma contro di loro non puoi mai dire non c'è due senza tre». La lezione che gli azzurri hanno riportato da Edimburgo può servire anche contro i galletti. Se l'Italia sarà capace di mantenere la scia, tutto diventa possibile. Ed è su quello che insisterà Brunel. Non ci sarà Castrogiovanni e parlando del suo forfait il capitano veste i panni del diplomatico. «È un'assenza che pesa e sono sicuro che Castro farà di tutto per tornare nel gruppo. Cittadini e Chistolini che hanno fatto bene contro la Scozia oggi faranno una grande partita, così come sono certo che Martin tiferà per noi davanti alla tivù».
C'è attesa per la sfida. L'urlo di Murrayfield ha risvegliato un po' della passione che nelle ultime settimane si era raffreddata, complici le opache prove delle ultime uscite. È atteso il pubblico delle grandi occasioni all'Olimpico per la sfida che assegna il trofeo Garibaldi. Una festa del rugby per cancellare davanti al pubblico di casa i fischi timidamente risuonati dopo il debutto di febbraio contro l'Irlanda.
Si comincia alle 15.30, diretta su DMax.Ieri, intanto, il Galles ha fermato la corsa dell'Irlanda battendola per 23-16 e ponendo fine ai sogni di Grande Slam dei verdi che oltre tutto sono stati agganciati in vetta alla classifica.
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