Sono piloti. Non parlano di paura. Ma hanno avuto paura. Per loro si traduce così: «Non puoi mica guidare una F1 su tre ruote, non è divertente» (Webber); «Così non si può andare avanti, è inaccettabile» (Hamilton). Mentre il vincitore Rosberg rivela «sono stato fortunato, stavo per avere lo stesso problema di Lewis, ma è uscita la safety car e ho cambiato gomme», è tutto un ripercorrere questo assurdo Gp. «Ci chiamavano via radio, ci mettevano in guardia» spiegano tutti, «io però spingevo, dovevo recuperare, ero indietro, sono un pilota» racconta Alonso. «E sono stato fortunato come Nico, perché lo stesso cedimento avuto da Massa, però sulla posteriore destra, mi si è presentato all'ultima curva prima del pit, un'avvisaglia, ma stavo entrando ai box
E bene mi è andata quando davanti mi è scoppiata quella di Perez, ero a un centimetro
». Quanto alla possibile polemica sui cordoli «taglienti» e agli avvertimenti radio di starci alla larga, Fernando è categorico: «Corro qui da 12 anni, mai avuto problemi passandoci sopra
».
Si diceva dello scoppio subito da Massa. Dice: «Bisogna affrontare questo problema, è una questione di sicurezza. Ormai non è più un problema di protestare perché se si cambiano gomme si favorisce questo o quell'altro team. Ora è in gioco la nostra sicurezza. Questo è uno sport pericoloso e noi dobbiamo sentirci sicuri di ciò che stiamo usando. È una situazione non più accettabile. Se la Fia avesse fermato la gara non lo avrei trovato assurdo. Per cui adesso siamo ancora più favorevoli, noi come Ferrari, a fare test. Se ho rallentato dopo il problema avuto? No, sono un pilota, è il mio lavoro, mi sono messo in mano a Dio
però non è un bel guidare con quella sensazione addosso.
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