Salvador de Bahia Prandelli non sembra neppure reduce da una maratona calcistica, è calmo, equilibrato nel giudizio: «Un primo tempo molto bello. Poi è iniziata qualche difficoltà ma volevamo restare in partita. Su Buffon tante fesserie, lui è un grande portiere con un grande attaccamento a questa maglia azzurra».
Ha parato tre rigori riscattando qualche incertezza trapelata durante questa finale. L'eroe è lui, ecco Lorenzo Buffon che parla di questo gruppo: «Sarebbe stata molto dura, lo sapevamo, ma è uscito il nostro orgoglio, la capacità di soffrire molto combattendo su ogni pallone. Quando è arrivato il momento dei calci di rigore ho pensato che era andata male con la Spagna, adesso era arrivato il momento di rifarci e ci siamo riusciti». Il concetto è semplice, l'Uruguay aveva un giorno di riposo in più e praticamente una partita in meno perché la gara nel girone con Thaiti altro non era che una sgambata. «Però ci siamo riusciti anche se tutto era molto difficile. Abbiamo onorato la maglia al meglio. Bravi come le due finaliste di questa sera? Ma questa è una partita che non fa testo, avevamo tutti le gambe dure, però una voglia di vincere superiore. Siamo solo una squadra che può giocarsela contro tutti». Poi un appunto: «Meno male ch ero uno che non sapeva parare i rigori...Però non ho voglia di stare dietro a queste cose. Ho solo l'amarezza di non esserci riuscito contro la Spagna».
Cavani ugualmente soddisfatto: «Sono felice per i miei gol ma la cosa bella è questo Uruguay che sa giocare contro chiunque e non abbassa mai la testa. E adesso non possiamo fermarci qui. Io senza limiti? Non, tutti abbiamo dei limiti e nel calcio non si può mai sapere cosa succederà il giorno dopo. Conviene solo lavorare e lavorare molto per restare ai livelli alti».
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