«Le voci? Non ci casco, sono troppo intelligente Ma non mi piacciono»

Davide Pisoninostro inviato a MilanelloDetta il titolo: «Carpi Diem». Ma a Sinisa Mihajlovic non basterà conquistare la semifinale di Coppa Italia contro la squadra di Castori per salvare la panchina in futuro. Eppure l'allenatore serbo sempre più versione celodurista, ostenta serenità anche se qualche battuta poco riuscita, tradisce la delicatezza del momento. «Berlusconi l'ho sentito ieri», rivela Miha dopo aver spiegato che le voci su Lippi «non mi fanno piacere». L'impressione è che non ci creda neppure lui, ma rialza subito la testa: «Sono tre mesi che vado avanti così, sono abituato. Non cado nelle trappole, sono troppo intelligente». Ma che le cartucce a disposizione del «pistolero» serbo siano ridotte a una manciata lo rivela l'aggrapparsi alla sfortuna propria «avremmo meritato sei-sette punti in più». E alla buona sorte altrui: «Ci sono squadre che vincono con un tiro in porta». Forse l'ultima chicca verbale di una stagione zeppa di derby. Anche perché il prossimo a fine gennaio rischia di vederlo da spettatore.Il Carpi comunque diventa la partita «più importante, da vincere anche perché la prima da affrontare». Lo farà senza Rodrigo Ely, frattura al quinto metatarso del piede sinistro; senza Luiz Adriano, volato in Cina. Ma con Mario Balotelli di nuovo tra i convocati. Più facile che trovi spazio Boateng dopo il convincente ritorno di Roma. In conferenza Miha era stretto tra Montolivo «io il più criticato? Meglio a me, così i compagni restano tranquilli»; e la memoria storica Abbiati, che non ha risposto sulla contestazione a Galliani.

Comunque c'è una gara da giocare. Tra l'altro contro quel Carpi che ha già fermato i rossoneri e sfiorato il pari con la Juve in serie A, eliminato la Fiorentina in Coppa. Insomma la perfetta «trappola» per un uomo solo.