Bisogna passare le Alpi per scoprire che Luigi Comencini non è stato soltanto il cantore dellinfanzia e che a Milano vive e lotta con gli amanti del cinema una formidabile Cineteca, co-fondata, allindomani della Seconda Guerra Mondiale, proprio dal regista, scomparso lo scorso anno alletà di 91 anni. Ieri, infatti, Matteo Pavesi (Cineteca di Milano) e Luisa Comencini (nipote di Luigi, in quanto figlia del di lui fratello Giovanni, nonché segretaria dellistituzione meneghina) hanno presentato un tributo al cineasta. Con la proiezione di Bambini in città, film del 1946 dove Comencini, per la prima volta dietro la macchina da presa, documenta la capacità di adattamento dei piccoli, tra macerie e giochi di fantasia, e di Und das am Montagmorgen (E questo, di lunedi mattina), film girato in Germania nel 1959, è andato in onda linedito. «Abbiamo anche un lotto di fotografie degli anni Quaranta, il book col quale Comencini si presentava, come fotografo, presso le agenzie», ha annunciato Pavesi, a proposito del libro «Appunti di un cineasta. Fotografie di Luigi Comencini 1945-1948», di prossima pubblicazione (a cura della Cineteca). Bambini in città è un lungometraggio in bianco e nero da annoverarsi nel filone neorealista, mentre singolarmente moderno risulta il film tedesco, nel cui cast si trova Vera Tschechowa, figlia della star nazista Olga. La storia prende abbrivio dal famigerato lunedì mattina, in cui tutto ricomincia da capo. A partire dal lavoro, già visto, nella Berlino del Muro, come una nevrotizzante jattura.
Il traffico imperversa, il direttore di banca Kessel è incollato al telefono e una psichiatra porterà scompiglio nelle vite di certe persone... Cineadattamento di «The scandalous affaire of Mr.Kettle and Mrs.Moon», dellautore inglese John B.Prestley, ecco rivelata unaltra perla del cinema nostrano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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