«Gli stadi italiani sono i più letali di tutta Europa»

«In Italia la violenza ultrà è un cancro e i suoi stadi sono i più pericolosi d’Europa». L’accusa è dell’International Herald Tribune, impietoso nel ripercorrere il rapporto fra il nostro calcio e le violenze del tifo. «Quanto accaduto non è raro né a dimensione locale», ha ricordato. «Dal 1962 Raciti è stata la tredicesima vittima a morire dentro o nelle vicinanze di uno stadio. Tutti casi in cui la morte di una persona è stata seguita da futili promesse da parte delle autorità».
L’Herald Tribune evidentemente conosce bene le debolezze italiche e aggiunge: «Quando ci sono capi di Stato e gerarchie ecclesiastiche che rinunciano agli impegni domenicali per correre a riunioni straordinarie dedicate al calcio, i casi sono due: o sono stati vinti i mondiali o c’è di mezzo la sicurezza nazionale. Nel caso dell’Italia valgono entrambi i requisiti».
L’Italia viene definita il posto più letale di tutta Europa e paragonata all’Argentina.

«Dove le autorità sono in lotta con il fenomeno criminale di banditi di strada, dediti alla distruzione degli stadi e a mettere a rischio l’integrità fisica degli spettatori». Conclusione: «Meglio se rinunciasse alla candidatura per gli Europei 2012. Finora l’Italia è stato il Paese la cui filosofia diceva: piangere i morti e far proseguire il gioco».

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