Stajano: il vero volto delle cure palliative

Le cure palliative sono il nuovo volto di una medicina che fa propri i progressi della scienza e della tecnologia, ma riscopre i rapporti interpersonali e l'unità della persona nelle sue diverse dimensioni: fisiologica, psichica, affettiva e spirituale. Una nuova medicina che supera il concetto di ospedale-azienda, dove la qualità fa spesso rima con produttività piuttosto che con umanità.
Attilio Stajano nel volume «L'amore sempre», Lindau editore, afferma che l'esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato per la società contemporanea, che su essa può e deve misurare la propria capacità di accogliere, sostenere e aiutare le persone, anche quando la loro vita è ormai priva di prospettive.Stajano lavora come volontario in un ospedale di Bruxelles. È stato ricercatore industriale, amministratore di programmi di ricerca alla Commissione Europea e docente universitario al Georgia Tech e a Bologna. Ma che cosa accade nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o settimane della loro esistenza? Quali storie si intrecciano, quali dialoghi nascono, quali sentimenti maturano?
Le storie raccolte da Attilio Stajano riflettono vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune: alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo l'amore.
Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Ci insegna a vivere meglio, fino alla fine. Stajano racconta con semplicità l'avvicinarsi della morte nei piccoli gesti di ogni giorno. Il libro fotografa un pezzo di vita spesso nascosto o rifiutato, sofferenze discrete, amore e rispetto manifestato attraverso la cura di corpi sofferenti. Alcune pagine- scrive la giornalista Antonella Mariotti - andrebbero lette anche nelle scuole, tra adolescenti che spesso non sanno quanto sia preziosa la loro vita.

Il malato terminale non si riconosce più nel proprio fisico debilitato. Vive con i suoi ricordi, spesso in profonda solitudine, privo di un sorriso, di un gesto che potrebbero ancora farlo sorridere, nell'attesa dell'abbandono delle forze.

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