la stanza di Mario CerviGli abitanti delle Malvinas non hanno voglia di diventare argentini

Tornano d'attualità le isole Malvinas, illecitamente occupate dagli inglesi a poche centinaia di chilometri dalle coste argentine. La presidenta Kirchner sta mostrando i muscoli, lo ha già fatto con il fondo monetario internazionale negando vari rimborsi di prestiti e iniziando una sorta di ribellione nei confronti dei signori del denaro che pensano di poter comprare qualsiasi cosa, ovunque. Se fossi presidente del consiglio darei tutto l'appoggio della nazione italiana all'Argentina. Gli italiani hanno molto più in comune con gli argentini rispetto a quello che hanno in comune con gli inglesi, che tra non molto potrebbero pure decidere di diventare extracomunitari.
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Caro Wilkins, con tutta la comprensione per un popolo nel cui sangue e nella cui cultura la presenza italiana è fondamentale, devo ricordare che le flessioni di muscoli argentine si risolvono spesso, dal punto di vista economico, nel rifiuto di onorare i debiti. Anche questa può essere una strategia: non apprezzata comunque da quei risparmiatori che nei buoni argentini hanno avuto incautamente fiducia. Quanto alle Malvinas o Falkland, è indubitabile che sono, geograficamente, un'appendice dell'Argentina. I militari che comandavano a Buenos Aires se ne appropriarono con la forza nel 1982, per poi farsele riconquistare dall'Inghilterra: che aveva subito rassegnatamente la perdita dei suoi imperi coloniali, ma non accettò di farsi strappare quegli insignificanti territori con un'azione di forza. Gli argentini insistono: le Malvinas ci spettano. Alla loro rivendicazione s'oppone una circostanza non secondaria. La popolazione locale vuol restare sotto la consolidata sovranità britannica, la consegna delle isole agli argentini costituirebbe una violazione grave dell'autodeterminazione dei popoli. Con la stessa motivazione viene respinta, la richiesta della Spagna d'avere Gibilterra e la richiesta del Marocco d'avere le enclaves spagnole di Ceuta e Melilla. I popoli hanno complessi, come gli individui, e le Malvinas sono un complesso argentino.

Purtroppo i politici s'impegnano non nel guarire i popoli dai loro complessi ma nell'attizzarli facendone strumenti di propaganda, di consenso, di potere. Personalmente non credo che il governo italiano agirebbe bene intromettendosi in una controversia che non lo riguarda.

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