la stanza di Mario CerviLe paludi pontine bonificate non bastano a riabilitare Mussolini

Caro dottor Cervi, mi rivolgo a lei che so essere antifascista e persona seria, molto informata di storia. Quando si definisce il Fascismo come «male assoluto», da quell'«assoluto» non può uscire nulla di buono. Vittorio Feltri ha enumerato sul nostro Giornale alcuni risultati positivi del Fascismo. Ho pensato, allora, che quando il nostro Presidente attraversa le zone di Latina, Sabaudia, Pontinia ecc. respirando quell'aria salubre, dovrebbe rimpiangere i miasmi che gravavano su tutta quella zona, quelle zanzare, quella malaria pre-fascista che stante alla premessa del «male assoluto» era addirittura antifascista. Potrei allungare le mie argomentazioni ma chiudo riconoscendo a Berlusconi il coraggio (strumentale o no), in un momento però inopportuno, di aver detto ciò che dovrebbe essere normale: Mussolini ha fatto anche cose buone. O no?
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Caro Maracchia, ho sempre diffidato degli oltranzismi antifascisti secondo i quali Mussolini fu come Hitler o come Stalin. Balle. Il mio giudizio sul fascismo l'ho riassunto in qualche riga d'un libro autobiografico, Gli anni del piombo, scritto con Luigi Mascheroni. Cito: «Il fascismo poteva incutere insofferenza, avversione, disprezzo. Paura no. O meglio: incuteva paura in una minoranza ridottissima e nobile di antifascisti dichiarati e schedati. La paura che negli autentici totalitarismi è sempre presente, che aleggia dovunque, che fa stare in ansia la notte per timore di sentir bussare all'alba gli sgherri del potere, che determina viltà e delazioni, nell'Italia in camicia nera non la si avvertiva». Alcune realizzazioni del regime furono importanti e positive. Ma poi vennero le leggi razziali, venne la guerra nella quale Mussolini precipitò l'Italia per avere qualche boccone delle prede catturate dalla tigre tedesca. Il lascito del ventennio fu terribile.

La sconfitta avvilente, più di duecentomila morti, le distruzioni, le amputazioni territoriali, l'umiliazione degli sciuscià e delle segnorine. La bonifica pontina, ottima opera, non basta a parer mio per attenuare molto le responsabilità di questo immane disastro.