la stanza di Mario CerviNon si può lasciare l'Africa nelle mani dei terroristi di Al Qaida

Ma a noi chi ci manda nel Mali? La Nato, rappresentata dal mortadella Prodi, sarà pronta a intervenire nel settembre di quest'anno. E intanto? Posso capire la Francia che corre a tutela dei suoi rifornimenti di uranio, fonte indispensabile per le sue centrali nucleari, ma noi che c'entriamo? Non basta dire che parteciperemo, bla bla bla, ma non alla guerra. Diteci perché un solo italiano dovrebbe partire per l'Africa.
Settimo Milanese (Milano)

Caro ingegnere, sono state sollevate molte legittime obbiezioni alla decisione di solidarizzare con la Francia presa da un governo italiano dimissionario che è in carica solo per l'ordinaria amministrazione. Una relazione al Parlamento, e una sua decisione, sarebbero state anche secondo me opportune. Detto questo devo aggiungere che al suo interrogativo ha risposto, proprio nella Camera dei Comuni, il premier britannico David Cameron. «L'appoggio alla Francia - ha solennemente dichiarato - è vitale, altrimenti la minaccia di Al Qaeda crescerà nella regione». In buona sostanza Cameron voleva ricordare che il terrorismo - soprattutto quello fondamentalista islamico - non conosce frontiere e non rispetta santuari. Tutto l'Occidente è in pericolo per questa insidia tremenda. Anche se non le interessa l'uranio, l'Italia non può, a mio avviso, chiamarsi fuori. Ma non possono chiamarsi fuori la Germania, la Spagna e perfino i Paesi scandinavi. Va aggiunto che l'Europa non dispone - principalmente per gli ostacoli posti proprio dalla Francia - di forze armate comuni e di procedure decisionali che assicurino una risposta rapida alle emergenze. Stando così le cose, è sacrosanto diritto dei cittadini di non vedersi trascinati in guerra per automatismi incontrollabili. Ma il motivo dell'intervento, e del sostegno italiano, è evidente.

Lo so, una ostentata neutralità potrebbe attenuare il rischio di attentati e di rappresaglie islamisti a nostro danno. Ma l'assenza egoistica non equivale a riconoscere che ai fanatici delle bombe devono inchinarsi le nostre libertà?

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