Stefanini non si tira indietro e resta alla Coop Adriatica

da Roma

Pierluigi Stefanini resterà presidente di Coop Adriatica anche dopo aver assunto la guida di Unipol. Lo ha reso noto il vicepresidente della cooperativa bolognese e numero uno della controllata immobiliare Igd, Gilberto Coffari, sottolineando che non ci sarà «conflitto di interessi». «Sarà nostra cura operare nel rispetto delle regole. Ci saranno le condizioni per tutelare i soci di Coop Adriatica e gli azionisti di Unipol», ha aggiunto Coffari. Insomma, Stefanini tramite il suo vice ha lanciato un segnale forte sia al mondo della cooperazione che al mercato: non si fanno passi indietro. Anzi, Coop Adriatica ha chiuso il 2005 con un incremento del 5,25% annuo del fatturato a 1,82 miliardi di euro e per quest’anno si punta a sfiorare gli 1,9 miliardi.
Ma non c’è solo Unipol-Bnl. La tempesta mediatico-giudiziaria scatenatasi attorno alle Coop rosse e ai collateralismi con i Ds sta facendo tornare prepotentemente di attualità l’ipotesi di una fusione tra le cooperative di sinistra raccolte in Legacoop e quelle «bianche» rappresentate da Confcooperative.

«I tempi sono maturi, il muro di Berlino è crollato da un pezzo», ha detto a Panorama Turiddo Campaini di Unicoop Firenze e neopresidente di Finsoe. «Meglio tardi che mai! Da tempo e prima della vicenda Unipol abbiamo rilanciato il tema dell’unità come fattore di sviluppo del movimento cooperativo», gli ha fatto eco il presidente di Confcooperative, Luigi Marino.

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