La storia del Celesia inizia nel lontano 1612 quando proprio qui venne costruito il monastero di Nostra Signora della Misericordia, affidato alle Monache Clarisse.
Passarono due secoli, il Monastero venne chiuso e l'allora Famiglia Celesia, una stirpe nobile che dominava la zona, acquistò il convento e lo trasformò in un ospedale; era il 1862. Vecchia di secoli resta ancora l'antica chiesetta interna; totalmente trasformato invece il resto degli edifici.
Negli anni '70 il Celesia poteva, sicuramente, essere definito un ospedale provinciale con le sue divisioni di medicina, ortopedia, otorinolaringoiatria, oculistica, chirurgia generale, pediatria, neonatologia e cardiologia, a cui successivamente venne aggiunta l'unità coronarica.
Negli anni '90, nell'ambito della prima riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, il Celesia fu gradualmente integrato con il vicino Villa Scassi, con il Gallino di Pontedecimo e con il San Carlo di Voltri, in vista della costruzione di un nuovo ospedale «di vallata» che consentisse la sintesi di tutti i piccoli equivalenti sparsi fra Val Polcevera e Valle Scrivia.
Il piano sanitario regionale attualmente in vigore, che definisce il futuro assetto dei servizi ospedalieri, configura per il Celesia una radicale trasformazione: da presidio ospedaliero a piastra ambulatoriale e struttura per residenzialità, cure intermedie e riabilitative, fino a costituire una vera e propria «casa della salute».
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