Tra le guide che spiegano al pubblico «La conversione di Saulo» cè Mauro Di Vito, 32 anni, storico dellarte. Illustra i dettagli del quadro mostrando rami di pioppo e verbasco, la pianta che compare più spesso nei quadri del Caravaggio. (Dalla «Deposizione» alla «Fuga in Egitto», dai San Francesco ai Giovanni Battista). Di Vito è appassionato di simbologia delle piante, sta ultimando una tesi di dottorato in storia della scienza, a Pisa, sul Caravaggio e la magia naturale.
Nel quadro compare anche un albero di pioppo il cui ramo viene spezzato dal protendersi del Cristo. «Il ramo è visibilmente ammalato - spiega lo storico - si nota un occhiello bianco con una macchia nera allinterno. Sono i segni di una malattia provocata dalleccesso di freddo e di umido. Secondo la fisiologia botanica del 500 il freddo e lumido sono anche la causa dellumore flemmatico detto anche pituita o catarro, causa a sua volta dellepilessia». Di Vito fa notare che altri elementi nel dipinto sembrano alludere allepilessia, disturbo di cui si dice fosse affetto Saulo. E cioè la schiuma alla bocca del cavallo, sintomo di crisi epilettica; poi i semi di pioppo (che sono allinterno del pioppo) e i calli che crescono nella parti interne delle gambe dei cavalli erano i farmaci usati nel 500 per curare il disturbo. La simbologia non finisce qui. La luna dipinta sullo scudo del soldato, i nastri (sulla gamba del soldato e sulla coda del cavallo) e il verbasco erano gli amuleti che avrebbero tenuto lontano lepilessia.
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