Svegliarsi dalla NOTTE BIANCA

Non si critichi

solo per criticare
Genova è viva! Con grande spirito di costruzione e soprattutto con la consapevolezza di chi vuole essere veramente propositivo e produttivo per il futuro, la nostra opposizione governo ombra o meno, prenda atto del fatto che se si vuole si può cambiare la destinazione d’uso della nostra città. Dall’opacità nullità e sporadicità degli eventi della gestione Pericu ad una visione «diversa» della Vincenzi. Come si dice punti di vista... Oggi sarebbe un grave e caldo errore criticare per il gusto di criticare. Anche noi, se vogliamo, possiamo creare eventi e non parole stando all’opposizione. Valutiamo attentamente sul cosa e sul come si fa marketing politico e non ci affidiamo alle solite parole di circostanza per il gusto di criticare. Nel campo culturale e degli eventi legati all’identità e alla conoscenza della città ci sono delle autostrade di messaggi e di iniziative idonei alla crescita e all’immagine di Genova. La gente non è così tonta come qualcuno crede, come sa valutare che il governo Prodi è una farsa, sa valutare che l’iniziativa della Vincenzi è stata molto positiva. Proviamo a riflettere...
Gian Luca Fois
Lista Biasotti
La sorpresa?

Tutti quei giovani
Ovviamente alla fine son dovuto scendere anch'io. Avevo giurato che la cosa non mi riguardava più di tanto e alle 23 ero a letto a leggere un bel libro. Oddio, forse lo tenevo alla rovescia, il libro, visto che i suoni e le voci e i rumori della notte bianca mi ballavano davanti agli occhi. E a mezzanotte c'ero dentro anch'io, al gran casino. Uno stupendo casino, mai visto questa neghittosa Genova tanto viva, tanto allegra e piena di gente ( eh si signora mia, non ci sono più le mezze stagioni...).
Ma una cosa mi ha veramente sorpreso: i giovani. Nel senso che erano tutti giovani, a migliaia, a decine, a centinaia di migliaia, forse milioni, che ne so.
Ma allora ci sono a Genova i giovani! Dove facciano vita non si sa. Forse appartengono a una setta segreta, dedita a strani riti iniziatici. Forse percorrono di norma la città in sotterranei dedicati attrraverso i quali si spostano da da misteriose zone ad altre ancora più misteriose, mah.... Ma ieri notte han deciso di riprendersi Genova, che Dio li benedica. E verso le tre me ne son tornato a casa, un po' traballante, ma stupito e contento. Una cosa mi secca. Molto. La (lontana) possibilità di dovermi ricredere sulla Marta. Tanto, anche se dovesse accadere, qui non lo direi mai. Punto.
Ma le altre notti siamo in alto mare
Musica e saltimbanchi, teatranti e mestieranti, mangiafuochi e mascherine, nani e ballerine, dirette televisive e indirette maledizioni, tutto quanto fa spettacolo... tante Frecce(ro) al proprio arco, tanti sponsoroni riconoscenti per «grazie ricevute» versano l’obolo nella cassettina di legno della chiesa di Santa Marta. I tour operators organizzano per l’occasione trenini scoperti con gite guidate e spiegazioni multilingue: «Alla vostra destra accampamento abusivo zingari rom, alla vostra sinistra camper rumeni incazzati, davanti a voi non prendete lucciole per lanterne... trattasi di prostitute minorenni dell’Est. Ecco voltatevi ora, potete ammirare squillo nigeriane originali... un momento rallentiamo c’è stato uno scippo... ecco scendiamo per i vicoli... ammirate il centro storico più grande d’Europa ristrutturato in parte (coi soldi dello Stato)... locali all’aperto e birrette abbandonate... c’è stato un urlo dite?... nulla di grave... sarà stato uno stupro». Godetevi l’Effimero che poi si ritorna alla realtà... sarebbe bello un giorno festeggiare non su imput dall’alto solo per una notte ma 365 l’anno una città pulsante, sana, pulita, accogliente, sorridente, libera dalla microcriminalità, dove anche le periferie possano gioire, dove non esistano più case popolari allo sfascio, clochard abbandonati a se stessi, dove una ragazza la sera possa uscire senza timori di essere importunata, dove gli anziani possano fare due passi senza doversi barricare in casa.
Riccardo Fucile
Però mancavano

i Cantori Genovesi

In occasione della recente Notte Bianca genovese, sono mancati del tutto i Cantori Genovesi. Erano i portuali che facevano il giro delle osterie cantando in coro in cambio di una bevuta; una classica tradizione genovese che si è persa?
Enzo Cincotta
Il sindaco, il tappo e il Ramadan
Dopo le elezioni amministrative del maggio scorso, a parte una serie di annunci mediatici con risonanza meramente locale, l'amministrazione comunale ha deciso di finire sui titoli di testa di tutti i telegiornali nazionali inventandosi (o copiando?) una «notte bianca». Sicuramente è stata un successo, ma la questione che merita di essere sollevata, però, è un'altra. Nel momento in cui 300mila italiani, nel bene o nel male, gremiscono le piazze per un v-day ed al centro del dibattito torna, proprio in coincidenza del ricordo di S.E. Quintino Sella, la quadratura dei conti pubblici, che senso ha impiegare energie economiche in questa città per una manifestazione che è letteralmente «effimera»? In proposito, poi, non è chiaro quale possa essere il costo a carico dello Stato per l'invitabile ed imponente servizio di ordine pubblico, né quali siamo i benefici (a parte il godimento intellettuale) che si presume di far ricadere sui contribuenti genovesi. Il fatto che un'amministrazione di Sinistra presenti Genova sul palcoscenico italiano come una città dei Balocchi, è uno sciagurato atto di presunzione, perché, nel frattempo, il numero dei senza fissa dimora cresce vertiginosamente e centinaia di immobili, a causa di indebitamenti, vanno ogni giorno all'asta pubblica. Il bianco ed effimero tappo che è stato messo sul «pentolone» di questa città è destinato ad esplodere. Eppure, il signor sindaco preferisce ballare come se fosse Capodanno. Invece, incredibilmente, è l'inizio del Ramadam! A proposito, cosa ne pensa Don Gallo?
Michele Forino
Contro i problemi canta che ti passa
Egregio dottor Lussana «panem et circensem», così gli astuti imperatori romani addomesticavano il «popolo», distogliendone l'attenzione da gravi problemi che avrebbero potuto mettere in pericolo il potere dei patrizi (oggi diremmo «casta»). Con lo stesso intento i maggiorenti di sinistra patrocinano le notti bianche: birra, panini e musica, tanta muscosa perché...«canta che ti passa».
Del resto non continuava forse a suonare l'orchestra del Titanic mentre la nave affondava lentamente (come l'economia italiana) nel gelido Mare del Nord? Ben vengano le notti bianche, allora, ma cerchiamo di non dimenticarne qualcuna: «la notte in bianco», ad esempio, dedicata a coloro che hanno contratto un mutuo per l'acquisto della prima casa ed ora non sanno più come pagare le rate ed «Il festival - Bara», per i pensionati al minimo obbligati a curarsi con i farmaci genovesi caldeggiati dall'assessore regionale Montaldo.
Che la festa cominci, domani è un altro giorno.
Olimpio Parodi
Nel Centro Est

vicini alla gente
Caro Massimiliano, con l’anticipo di notte bianca di venerdì il Municipio I Centro Est ha messo in pratica molti degli spunti che sono venuti fuori dal dibattito sulla Cultura. Alla richiesta di una Cultura intesa come condivisione e riscoperta, che esca fuori dagli schemi e che «vada in giro per la città» abbiamo risposto con una proposta che ha saputo unire spettacoli per i bambini, incontri musicali e riscoperta di luoghi splendidi del nostro Municipio. La scelta di Oregina e del Castello d’Albertis vanno proprio nell’ottica di fare cultura sul territorio per rilanciarlo, Questo, unito alla prossima partenza dei punti di ascolto contribuirà ad allontanare sempre più la sensazione che la politica sia una cosa da «casta» e lontana dalla gente. Proprio tramite i punti di ascolto (dislocati nelle varie zone del Centro Est) porteremo la gestione della cosa pubblica fra la gente, ascoltandola e approfondendo le varie problematiche. Tutto questo seguendo l’esempio del nostro presidente Aldo Siri e di quanti, come hanno fatto i consiglieri Lorenzo Pellerano e Maria Piacentino con l’organizzazione della nostra Notte Bianca, s’impegnano quotidianamente nella propria azione di amministratori.
Enrico Cimaschi
Capogruppo Lista Biasotti Municipio I Centro Est
Dopo lo spettacolo ci diano cose serie
Spettabile Redazione Genovese de il Giornale, Genova è nuovamente sconvolta, traffico deviato, strade chiuse, frastuono intollerabile dappertutto, caos più totale per chi vuole lavorare ed ha per la testa altro la notte bianca. Qui siamo tornati alla Roma antica, pane e giochi al Circo, così il popolo non pensa ai problemi della città! Ma codesta sindaca di sinistra Vincenzi e la sua giunta hanno un'idea dei costi che da domenica l'amministrazione dovrà sostenere per ripulire la città? E di quelli per pagare i vari trattenimenti «offerti» a spese dei contribuenti? Le notti bianche dovrebbero averle solo quelli di Tursi pensando ai problemi della città che sono gravi, numerosi, incombenti, in attesa di soluzioni non ulteriormente procrastinabili: altro che offrire bisboccia a tutti!
Luigi Parodi
Courmayeur
Ora ci toglieranno anche il pane
Carissimo dottor Lussana, alleluia, alleluia! Finalmente anche Genova ha avuto la sua veltroniana «notte bianca». Ne sentivamo tutti il bisogno e, giustamente, tra un birignao e l'altro la nostra Sindaco ha esaltato la perfetta riuscita della tanto attesa manifestazione magnificandone i risultati. Chissà perché, contestualmente alla vicenda, mi è sovvenuta la famosa esclamazione che gli antichi Romani, quelli del periodo della decadenza dell'Impero, erano soliti proferire per palesare la loro felicità nel ricevere «gratuitamente» dallo Stato il grano ed assistere ai giuochi che si svolgevano nel circo e che il vecchio Giovenale, il quale nelle sue «Satire» era solito frustare senza pietà i vizi e la corruzione del suo tempo, definì «panem et circenses» (penso non occorra la traduzione...). Ebbene,adesso che abbiamo goduto dei «circenses», cui hanno collaborato decine e decine di artisti - guarda caso quasi tutti di sinistra e che non penso si siano esibiti gratuitamente ma verosimilmente a spese della comunità -,aspettiamo che i nostri abili amministratori ci facciano avere anche il «panem»! Temo però che questa speranza andrà delusa considerato che, nel decorso degli anni,la nostra bellissima città ha perso circa 300mila abitanti ed un numero molto consistente di aziende di rilevante importanza nazionale ed internazionale ( non ultima, forse, la Postel ), con deplorevole decremento di numerosi posti di lavoro. Se proseguirà tale tendenza, è vero che continueremo a divertirci ma andrà già bene se non ci toglieranno anche il «panem» dalla bocca!
Gian Giacobbi
I soldi potevano esser spesi meglio
«Panem et circenses», così scriveva il poeta latino Giovenale. Allo stesso modo Marta Vincenzi dimostra che non sono certo inutili i capitali che spende in consulenti, psicologi, mass-mediologi e frecceri di turno, perché a giudicare dalla partecipazione è stato un successo.
Io però la penso diversamente: Genova è una città che deve recuperare la sua naturale vocazione turistica, è vero, ma quanto accaduto nell'ultimo fine settimana di festeggiamenti, va bene come ciliegina su una torta di alta pasticceria, a coronamento di una oculata amministrazione cittadina, non come una maschera per coprire il cancro dilagante che sta uccidendo Genova! Le metastasi più urgenti sulle quali la Vincenzi deve intervenire si chiamano: - infrastrutture, che permetterebbero alle imprese ed al porto di svilupparsi e di creare posti di lavoro; - manutenzione stradale, dei parchi e delle passeggiate a mare; - ampliamento delle mense scolastiche, che consentirebbe, a tutte le famiglie che ne hanno fatto richiesta, di mandare i propri figli al tempo pieno e non ripiegare eternamente sui moduli.
Invece cosa fa il Sindaco con il «tesoretto» comunale fatto di imprevisti introiti dovuti alle multe comminate agli automobilisti? Li usa per pagare l'acquisto di beni per i propri uffici, per gli stipendi dei consulenti esterni, per le spese extra del suo staff, e da buona Imperatrice non dimentica certo i suoi «clientes»: non è soltanto opinion mia che gli artisti invitati (e molto ben pagati) alla «notte bianca», siano politicamente molto vicini a lei ed ai partiti che la sostengono: i cantanti Francesco Baccini, Gino Paoli, Milva, Enzo Jannacci, i comici Luca e Paolo, Maurizio Crozza, Neri Marcorè, Dario Vergassola, l'attrice Angela Finocchiaro e molti, molti altri.
Paolo Olcese
Lista Biasotti
Le notti bianche

le facciamo già...
In una città dove dopo le otto di sera è severamente vietato uscire di casa, il trio Burlando, Vincenzi, Repetto. Cosa ci propinano? «La notte bianca»!!! non importa se i marciapiedi sono pericolosamente rotti e inclinanti (via Buranello), se la città è sporca e invasa dai topi (vivi e morti) se gli zingari la fanno da padrone! Avremo la notte bianca.

Vorrei comunque far notare a lor signori (minuscolo) che già da qualche anno Genova ha le notti bianche, grazie all'invasione extracomunitaria che ci fornisce gratis queste nottate, dato che si ubriacano e disturbano la queite pubblica.
A. Costantini

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