Svolta al San Raffaele: diventa società per azioni

L’ospedale San Raffaele di Milano cambia pelle e si prepara a diventare una società per azioni aperta a nuovi soci, nella quale però la Fondazione Centro San Raffaele continuerà ad avere la maggioranza.
È quanto reso noto dal cda della Fondazione che ha affidato al consigliere Carlo Salvatori il compito di predisporre un piano finanziario per individuare, nel dettaglio, le modalità di riorganizzazione societaria e di apertura del capitale a nuovi soci, al fine di permettere il riequilibrio della situazione finanziaria e patrimoniale della Fondazione. Per la stesura del piano, che dovrebbe essere finalizzato e deliberato nel corso del prossimo mese, Salvatori si avvarrà della collaborazione di Bain & Company per gli aspetti industriali, di Borghesi Colombo & Associati per gli aspetti finanziari e dei professori Domenichini e Arato, dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, per gli aspetti legali. Altri punti cardine del nuovo corso saranno la focalizzazione sul core business, il raggiungimento di più elevati standard di efficienza organizzativa e la progressiva dismissione delle attività non direttamente funzionali agli scopi della Fondazione.
Il gruppo San Raffaele, fondato nel 1971 da don Luigi Verzè, ha circa 900 milioni di debiti verso banche e fornitori e ha dunque la necessità di ritrovare in tempi brevi un equilibrio finanziario. Da qui la scelta di voltare pagina. L’idea è di costituire una società per azioni, controllata al 100% dalla Fondazione, e di mettere il 49% della Spa sul mercato, aprendola a capitali esterni. Le attività che non hanno nulla a che fare con il business sanitario, della ricerca e dell’università - dalle aziende agricole agli alberghi - saranno destinate alla vendita.
«È un progetto, che vuole chiaramente essere la garanzia dei nostri principii.

Gli stessi che hanno fatto il miracolo San Raffaele e, quindi, dei nostri programmi e del vostro futuro anche per quando il Signore Gesù, nostro Socio di maggioranza, mi vorrà lassù con sé», ha dichiarato il presidente don Luigi Verzè.