Cagliari - L’acqua del cielo e l’acqua del mare, mischiate in una poltiglia di fango micidiale come le sabbie mobili. È stata un’alba drammatica, di morte e terrore, quella vissuta ieri nel Cagliaritano a causa di un violento nubifragio. Le zone più colpite Capoterra, piccolo centro a pochi chilometri da Cagliari, la circoscrizione di Pirri e Monserrato. Proprio a Capoterra l’intensità della pioggia (8 centimetri l’ora registrati dai pluviometri per oltre cinque ore) ha originato un’onda di piena che prima ha prima disceso il letto di un torrente e poi, respinta dal mare, e tornata indietro inondando anche le abitazioni. Nelle case sono stati addirittura trovati pesci d’acqua salata. Pesante il bilancio: almeno quattro le vittime, ancora incerto il numero dei dispersi. Centinaia le persone che per trovare scampo hanno dovuto arrampicarsi sui tetti delle case, altre se la sono cavata salendo sui canotti. E si parla di danni per oltre quindici milioni d’euro.
A perdere la vita due donne e due uomini. Mariano Spiga, 66 anni, stava cercando di attraversare in auto un torrente per raggiungere un podere nelle campagne di Sestu, quando l’acqua ha risucchiato il mezzo trascinandolo per circa due chilometri. L’amico che era alla guida, Renato Piras, 35 anni, è riuscito a uscire dalla macchina e a salvarsi nuotando mentre Spiga è rimasto intrappolato. A Capoterra, invece, un’anziana di 85 anni, Speranza Sollai, è stata sopraffatta da un’ondata di acqua e fango mentre si trovava in casa: i sub dei vigili del fuoco l’hanno ritrovata annegata nel seminterrato allagato della sua casa. Il corpo di Antonello Porcu, ingegnere di 53 anni disperso dalla mattinata è stato individuato nel pomeriggio poco distante da dove era già stato recuperato il corpo della suocera ottantenne, annegata, nei pressi di alcuni campi da tennis in un residence di Capoterra. I due sono stati investiti dall’acqua mentre si trovavano a bordo della propria automobile.
Meglio è andata a un sacerdote e un’anziana che erano rimasti isolati in un eremo a San Girolamo. Loro sono stati portati in salvo dai carabinieri dell’11º Nucleo elicotteri di stanza a Elmas (Cagliari). Dei due non si aveva notizia dalla mattina e dopo l’allarme lanciato al Comando Provinciale sulla zona è stato inviato un elicottero AB412. A causa dell’impossibilità di atterrare è stato calato col verricello lo specialista di bordo che ha raggiunto il sacerdote e l’anziana. Almeno un centinaio gli interventi simili.
Sono, invece, circa 150 le persone che, dopo l’ordinanza del sindaco di Capoterra, hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a Rio San Girolamo. Sulla zona incombe infatti la minaccia della diga di Poggio dei Pini aperta in parte per permettere il deflusso delle acque. Il bacino, che ha una capienza di circa 100.000 metri cubi, rischiava di tracimare. Tutte sono state sistemate in una chiesa e in una scuola della vicina località di «Fruttidoro». Ma altre centinaia hanno dovuto abbandonare le rispettive case allagate.
Il nubifragio non ha risparmiato nemmeno gli ospedali. Allagamenti si sono registrati al Policlinico nella cittadella universitaria nelle campagne di Monserrato e all’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. Qui, dove sono ancora in corso lavori di risanamento dei prospetti esterni, l’acqua ha invaso non solo i piani bassi, ma anche le sale operatorie al quinto piano, obbligando i medici a sospendere gli interventi.
Nel frattempo la Prefettura di Cagliari, per fronteggiare l’emergenza, ha chiesto l’intervento dell’esercito.
Per oggi è stata convocata una riunione straordinaria della Giunta regionale sarda.
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