di Gloria Saccani Jotti
S ono oltre 300 milioni le persone che nel mondo soffrono di diabete di tipo 2, malattia sempre più diffusa non solo nei Paesi avanzati, ma anche in quelli poveri. Nei pazienti diabetici, la presenza di quantità misurabili di proteine nelle urine, anche se considerate nella norma, aumenta il rischio di problemi cardiaci. É quanto emerge da uno studio dei ricercatori del Dipartimento di medicina renale del Mario Negri in collaborazione con gli Ospedali Riuniti di Bergamo, recentemente pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology. Lo studio è particolarmente importante perché potrà aiutare ad identificare i pazienti che necessitano di una terapia per proteggere il cuore. In alcuni pazienti diabetici il malfunzionamento del rene provoca un aumento del livello di una proteina - l'albumina - nelle urine, condizione definita albuminuria. Per questi pazienti il rischio di infarto, insufficienza cardiaca ed altre malattie del cuore è maggiore rispetto a quello che si rileva in chi, diabetico o no, ha livelli di escrezione di albumina che si sono sempre considerati normali (normoalbuminuria). I ricercatori si sono domandati se anche valori di albumina nelle urine nei limiti finora ritenuti normali potessero costituire comunque un fattore di rischio cardiaco per i diabetici. «É importante stabilire se esiste un valore di albuminuria che permetta di discriminare i pazienti che necessitano di una prevenzione farmacologica per proteggere il cuore - dice Giuseppe Remuzzi direttore dell'Unità di nefrologia degli ospedali Riuniti, precisando che circa il 90% dei pazienti diabetici è in una condizione di normoalbuminuria». I ricercatori hanno esaminato i dati raccolti in un precedente studio clinico, relativi a 1.208 pazienti diabetici con livelli normali di albumina, seguiti per oltre 9 anni, ed hanno valutato la relazione tra l'escrezione di albumina e le complicanze cardiache , scoprendo che qualsiasi livello di escrezione di albumina misurabile comporta un rischio cardiovascolare significativo.
«Abbiamo rilevato -spiega Ruggenenti -che l'escrezione di albumina è direttamente legata ad un incremento del rischio cardiaco, ma nei pazienti in terapia con farmaci antiipertensivi della classe degli ACE-inibitori si registra una protezione del cuore. Questi farmaci possono quindi essere utili per tutti i pazienti diabetici».gloriasj@unipr.it
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