Tre milioni di italiani rischiano il virus dell'insidioso gioco d'azzardo patologico

É di oltre un miliardo e 800 milioni di euro la stima dei costi socio-sanitari in Italia causati dai circa 120 mila soggetti preda del gioco compulsivo. Un dato che, in un prossimo futuro, potrebbe crescere in modo esponenziale, in assenza di adeguate misure di contrasto e contenimento, se solo si considera che assomma a circa tre milioni di soggetti la popolazione potenzialmente a rischio di cadere preda del Gioco d'Azzardo Patologico (GAP).
E' questo il dato principale – e preoccupante – che emerge da un'ampia analisi dei dati di numerosi studi e ricerche, in materia di dipendenza dal gioco d'azzardo, condotta su vasta scala dal professor Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico universitario Gemelli e dalla dottoressa Chiara Cadeddu, dell'Istituto di Sanità Pubblica dell'università Cattolica del Sacro Cuore, e pubblicata dall'Italian Health Policy Brief, la rivista di politica economica e sanitaria che promuove studi, ricerche e confronti per una sanità sostenibile.
Secondo un rapporto prodotto dal Centro Nazionale per la Prevenzione del ministero della Salute, è dimostrata una forte comorbilità della ludopatia con altri quadri diagnostici, quali malattia di Parkinson, depressione, ipomania, disturbo bipolare, impulsività, abuso di sostanze e disturbi della personalità. La Legge di Stabilità 2013 ha previsto bandi di gara per l'apertura di mille nuove sale da poker in tutta Italia.

La liberazione del settore, già nel 2004, ha prodotto una raccolta di 61,4 miliardi di euro, pari a circa il 4 per cento del PIL. Occorre considerare le pesanti implicazioni di natura etica e morale che si affiancano a questo grave fenomeno cui i giovani sono particolarmente esposti.

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