Treni: Etr italiano vola a 303 all'ora, ma in Turchia

Roma - I treni italiani corrono sempre più veloci, ma in Turchia. L'Etr 500 "Ypsilon2", prodotto dalla Rete ferroviaria italiana che fa parte di FS, ha conquistato ieri il record di velocità: 303 chilometri all'ora. La Turchia, che sta giù realizzando linee ferroviarie ad alta velocità, è dotata di strade ferrate che sostengono la velocità massima di 120 chilometri orari. Il record, spiega una nota, è stato raggiunto fra le stazioni di Beylikova e Esenkt sul primo tratto delle futura linea ad alta velocità Ankara - Eskivir (200 km) che collegherà la capitale ad Istanbul (650 km).

L'Etr 500 "Ypsilon 2" Il treno dei record è attrezzato con sensori e rilevatori che, attraverso un apparato diagnostico, misurano parametri statici e dinamici dell’infrastruttura ferroviaria: rotaie, linee di alimentazione elettrica, sistemi di segnalamento e di telecomunicazione. E' composto da due locomotori e tre carrozze: due ospitano le apparecchiature e una è utilizzata per conferenze tecniche. I test sono iniziati il 23 aprile 2007 e sono terminati ieri. Durante le prove è stato necessario superare la velocità commerciale della linea (250 km/h) del 10% per poter certificare le infrastrutture.

I tecnici impegnati, circa 50, hanno trasferito ai colleghi turchi le conoscenze sviluppate durante le fasi di attivazione delle nuove linee Alta Velocità/Alta Capacità italiane. Le Ferrovie dello Stato realizzeranno inoltre in Turchia il deposito per la manutenzione dei treni ad alta velocità.

L'alta velocità turca La prima linea ad alta velocità turca, una volta completata nel 2008, consentirà di percorrere i 650 km tra Instanbul ed Ankara in 3 ore e 10 minuti, contro le attuali 6 ore e mezzo. Ogni anno, 12 milioni di persone si spostano tra le due metropoli, preferendo oggi l’aereo o la macchina. Secondo uno studio delle ferrovie turche però, la competitività della nuova linea AV - con i suoi 419 passeggeri per treno e un tempo di percorrenza più che dimezzato - porterà il market share, dall’attuale 10%, al 78 per cento.