Ettore SchifraniRestare protetti dagli scossoni del mercato e guadagnare con l'oro? Non è così scontato. Sebbene il metallo giallo sia un bene rifugio per eccellenza e abbia iniziato l'anno con il piede giusto (complici la minaccia del terrorismo, l'aumento delle tensioni geopolitiche tra l'Arabia Saudita e l'Iran e le indiscrezioni sul rafforzamento dell'arsenale nucleare della Corea del Nord) la Ubp, Union Bancarie Privee, resta convinta che l'outlook per l'oro è lontano dall'essere positivo.«Crediamo spiega il senior analyst commodities di Ubp - che il principale driver per il metallo giallo continuerà a essere il ciclo di stretta della Federal Reserve e il suo impatto sul dollaro, tenendo a mente che quando la Fed ha tirato il grilletto e ha rialzato i tassi a metà dicembre, le reazioni del mercato hanno spinto i prezzi dell'oro ai minimi da 6 anni. Per questo, rimaniamo convinti che il prezzo dell'oro rimarrà in un range compreso tra i 1.050 e 1.350 dollari l'oncia, con rialzi minimi negli anni a venire».Un ulteriore, e forse più giustificato, sostegno per l'oro potrebbe arrivare dalle recenti turbolenze del mercato azionario e dalle preoccupazione sulla crescita globale. E un'altra ragione plausibile per il rafforzamento potrebbe essere il crescente nervosismo circa i rischi di default tra le società energetiche con asset di bassa qualità e bilanci con elevata leva finanziaria.
Di fatto, però, Ubp crede che il principale driver per il metallo giallo continuerà a essere il ciclo di stretta della Fed (in particolar modo la velocità alla quale la Banca centrale aumenterà i tassi di interesse), e il presidente della Fed di San Francisco, John Williams, e il vicepresidente della Fed, Stanley Fisher, hanno dichiarato recentemente che si aspettano «da 3 a 5 rialzi quest'anno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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