(...) Racconta Mercurio che, con Marco Margiotta, Leo Valli, Massimo Brignoli e Luigi Speciale, ha fondato una società il cui nome è una dichiarazione dintenti («Canzoneria»): «Premetto, ho sempre lavorato in radio, come autore, ma a gennaio sono rimasto a piedi, così non sapevo che cosa fare...». Bussare alle porte delle emittenti? Contattare «tizio» o «caio» del giro? No, niente di tutto questo: Mercurio, superato liniziale sgomento, pensa e ripensa ha ripescato unidea avuta da ragazzino, quando andava a scuola, strimpellava il piano a casa e sognava di vivere con la musica. Detto fatto, ora lui della canzone su «misura» è il numero uno (e per ora, unico). Calcolatrice alla mano, elenca: «In sessanta giorni abbiamo fatto su commissione 20 canzoni e 50 serenate».
Primo cliente un operaio che gli sistemava la serratura dello studio appena aperto: «Sposato da 36 anni, non aveva mai dedicato nulla alla moglie. Così mi ha chiesto di lavorare per lui...», ricorda. Risultato: un brano appassionato il cui passaggio «forte» è in dialetto milanese e dice così (alla consorte): «Te set el me Viagra...». Ha fatto effetto? «Beh - continua Mercurio - in certe occasioni sono stato bravo, le emozioni le ho sapute confezionare bene». E giù storie e storielle come se piovesse. Tra i committenti anche una squadra locale di calcio, «La Polemica». Una ragazza aveva chiesto una canzone da dedicare a una sua amica. Una volta composta e ricevuta si è messa ad ascoltarla in auto. Più che il traffico le è stato fatale il ritornello: troppo sensibile, tante lacrime e in un attimo visuale zero. Ha tamponato. Ma come nascono canzoni efficaci?
Il compositore: «Il cliente viene nel nostro studio, zona Lambrate, dove ci sono tanti angoli. Ognuno di questi è dedicato a una fase della lavorazione». Prendiamo uninnamorata. Nellangolo creativo racconta la storia che vuole diventi il testo, ci mette del suo, dà le idee per la musica. A canzone fatta, tutti nell«angolo del giardino». Sì, proprio così: Mercurio dentro allufficio ha ricreato un ambiente bucolico, con panchina e praticello sintetico. Mancano gli uccellini. «È lambiente dove faccio ascoltare al pianoforte il lavoro finito».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.