Marcello Di Dio
da Roma
Il 13 marzo scorso Gigi Del Neri salutò la Roma con discrezione dopo la batosta di Cagliari: dimissioni irrevocabili, nonostante lintervento del suo procuratore Alessandro Moggi. Ieri ha consumato la «vendetta» sportiva, vincendo sul campo della sua ex squadra, dando uno schiaffo morale a una piazza che non lo aveva mai amato troppo (e non gli perdonò le frasi filojuventine alla vigilia del match con i bianconeri, ndr), dimostrando (e i risultati attuali della Roma sembrano dargli ragione) che allepoca il problema vero erano i giocatori e non lui, e soprattutto salvando la sua attuale panchina già traballante. «Ma non parliamo di rivincita sui giallorossi, lanno scorso arrivai in corsa e il cammino fu difficile», dice con il sorriso lallenatore di Aquileia. Che riapre (se mai era stata chiusa) la crisi della Roma. Ieri allOlimpico la squadra di Spalletti ha toccato il punto più basso della sua stagione: squadra svogliata, senza idee e per una volta anche senza il contributo di capitan Totti. Che dopo aver disertato venerdì lappuntamento con la fiaccola olimpica passata da Roma, è praticamente un fantasma.
Così il Palermo, nel quale Santana rimedia dei punti di sutura per una gomitata di Cufrè, è padrone del campo e si dimostra più squadra di una Roma più bella a Napoli tre giorni prima, ma con i ragazzi più giovani. «La sconfitta è meritata, abbiamo perso tutti i duelli, non cè stato atteggiamento di gruppo», riconosce Spalletti. La squadra già da ieri sera è in ritiro anticipato a Trigoria in vista della partita casalinga di Coppa Uefa mercoledì con il Basilea.
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