Vicente Galbis Gironés e Manuel Torrò Garcìa

Vicente Galbis Gironés, classe 1910, era di Onteniente, in provincia di Valencia. Era un avvocato e apparteneva fin da ragazzo all’Azione Cattolica spagnola. Nel 1935 si sposò con María de los Desamparados Bonastre Oltra. Nacque un bambino che a due mesi era già orfano. I miliziani portarono via il suo venticinquenne padre e lo misero al muro in località Benisoda. Gli permisero, bontà loro, di cantare il «Salve Regina» prima di fucilarlo. Manuel Torró García era un suo compaesano di otto anni più vecchio. Lavorava come perito industriale ed era sposato fin dal 1926 con Rosaria Romero Almenar. Andava a messa ogni giorno, recitava il rosario in famiglia ed era iscritto all’Azione Cattolica. Non aveva figli e dedicava il tempo libero dal lavoro alle opere di beneficenza, nonché a quelle parrocchiali. Faceva anche parte del gruppo di quelli che si alternavano nell’adorazione notturna davanti al SS. Sacramento. Allo scoppio della guerra civile del 1936 i miliziani vennero a prelevarlo. Lo chiusero in carcere, ma ve lo tennero solo poche ore. Manuel, che per l’occasione aveva indossato il suo abito migliore, fu portato la notte stessa a Benisoda insieme all’amico Vicente Galbis Gironés. Li fucilarono insieme.

Manuel, ormai a terra, cominciò a scrivere, col dito e col suo sangue, i versi del «Salve Regina». Ma non riuscì a completare neanche la prima parola. Furono gli stessi componenti del plotone d’esecuzione a raccontare, in seguito, gli ultimi istanti dei due cattolici da loro fucilati.

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