Ville rapinate: banda all’opera

Sarebbero professionisti, determinati e con le idee chiare rispetto all’obiettivo da raggiungere, in cerca del massimo risultato ai minori costi i ladri che all’alba di domenica hanno svaligiato villa Scerni nel quartiere residenziale di Albaro, nel Levante di Genova, mentre l’imprenditore Gianni Enrico Scerni ed il figlio di 30 anni, Paolo, stavano dormendo.
È l’opinione degli investigatori della squadra mobile che per questo colpo ravvisano similitudini nel «modus operandi» con altri episodi avvenuti nella zona di recente, ma non con quello della villetta del figlio del patron del Livorno calcio Aldo Spinelli, a Quarto, di una settimana fa.
Ieri in mattinata sono state ascoltate un paio di persone, (potenziali testimoni), e per oggi è previsto che gli Scerni formalizzino la loro denuncia in questura, anche dopo aver accuratamente inventariato ciò che è stato loro sottratto.
Intanto si cerca di mettere insieme i dati, per vedere se il puzzle possa iniziare ad enucleare una qualche forma.

Si cerca di localizzare l’auto rubata, l’Audi S3 di Paolo Scerni; si cerca di fare chiarezza sullo stato dell’allarme al momento dell’arrivo dei ladri; si attendono i risultati degli esami del sangue a cui Scerni junior si è sottoposto per sapere se sia rimasto vittima di una narcosi (da notizie ufficiose l’esito sarebbe negativo). Si cerca di interpretare le tracce, seppur minime che i ladri si sono lasciati alle spalle.

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