A Wall Street Facebook è senza amici

Meglio scommettere a Las Vegas, tappa del viaggio di nozze del novello sposo Mark Zuckerberg, oppure su Facebook? Chi ha puntato sul titolo del social network più famoso del mondo forse comincia a rimpiangere di aver preferito Wall Street al Black Jack. Dopo il già controverso debutto di venerdì scorso, Facebook ha infatti conosciuto ieri al Nasdaq un’altra giornata nerissima, andando sotto del 13% prima di correggere parzialmente a metà seduta (-10%) e trascinando al ribasso l’intesa scuderia hi tech.
Le ragioni del mancato boom di quello che sembrava un titolo appealing? Gli analisti puntano il dito contro il prezzo di collocamento troppo alto, 38 dollari per azione, che ha portato l’azienda a una valutazione di 104 miliardi di dollari. «I sottoscrittori hanno esagerato - ha detto Michael Pachter, analista di Wedbush Securities - se l’avessero collocato a metà del prezzo avrebbe raggiunto 45 dollari per azione». Molti investitori, alla luce dei due primi giorni di scambi, sono contenti di non avere messo un cent sul social network. «A questo punto sono molto soddisfatto di non essere coinvolto», ha detto Adam Sarhan, capo del fondo newyorkese Sarhan Capital.
Forbes, che non esita a definire «un fallimento» l’Ipo, mette sul piatto anche altri motivi.

Dall’atteggiamento scostante di Zuckerberg, nascosto in bagno durante il corso del road show e poi salito sul palco con la felpa, al fatto che maggio non è un mese tradizionalmente favorevole ai debutti a Wall Street, per concludere in eleganza sostenendo che l’industria dei social media di massa è «un catorcio».

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