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Magari chiamarli calciatori non è del tutto corretto, ma certamente sono amici. E grandi professionisti. I personaggi che trovate in questo libro sono tutti artisti affermati, sono protagonisti, sono autori, mattatori da anni dei nostri sorrisi in radio, in televisione, al cinema. In campo, invece, quando vedo qualcuno con la maglietta e i calzoncini corti, io non sorrido mai, non perché mi manchi il senso dell'umorismo o perché prenda il calcio sempre troppo seriamente, ma per una semplicissima forma di rispetto. Un campo di calcio, per i dilettanti come per i professionisti, è divertimento, ma è - inevitabilmente - anche fatica e sudore. E diventa quindi sacrificio, specialmente per chi lavora molto, non ha possibilità di allenarsi, ha poco tempo, viene a giocare le partite con la motivazione della beneficenza e di stare insieme. Il gruppo della Nazionale Artisti Tv mi è sempre piaciuto, apprezzo il loro spirito genuino e la loro allegria, le loro motivazioni. Amano il calcio, amano giocarlo e parlarlo, discuterlo, con sanguigna passione e con genuino entusiasmo. Per questo sto volentieri con loro, tra di loro.

Applaudo le loro gesta per lo scopo che si prefiggono in queste occasioni. E anche se il calcio, quello vero, è un'altra cosa, è bello che sia il filo che unisce l'impegno sociale di questi ragazzi cresciuti. Con affetto.

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