Sana'a - La comitiva dei 13 spagnoli in visita nello Yemen stava ripartendo nel primo pomeriggio dal tempio di Bilquis, il più significativo dell'antica capitale della mitica regina di Saba, Marib, a circa quattro chilometri dalla città, quando al convoglio dei loro quattro fuoristrada si è affiancata un'autobomba. Il guidatore l'ha fatta esplodere suicidandosi ed uccidendo sette turisti spagnoli e due guide yemenite, mentre altri sei spagnoli e due yemeniti sono rimasti feriti.
"Questi spaventosi atti di terrore danneggiano l'Islam e la reputazione dei musulmani, oltre agli interessi della nazione", ha dichiarato subito una fonte ufficiale all'agenzia di stampa yemenita Saba, secondo la quale "le informazioni iniziali indicano che Al Qaida è dietro l'atto terroristico". Fonti della sicurezza ricordano che di recente con un comunicato Al Qaida aveva chiesto il rilascio di suoi aderenti in prigione nello Yemen ed aveva minacciato ulteriori azioni, sollecitando anche il governo di Sanàa a riconsiderare il suo rapporto con gli Stati Uniti.
Nota per essere una delle zone più visitate del favoloso Yemen, la ex 'Arabia Felix' degli antichi romani, riproposta all'attenzione degli italiani e del mondo da Pier Paolo Pasolini nei suoi cinematografici "Racconti delle mille e una notte", l'area di Marib è ricca di tracce dell'antico regno sabeo, risalente al decimo secolo avanti Cristo, e di testimonianze successive, coma la sua diga, una delle più importanti del mondo antico. Ma anche di petrolio e di presenze disturbanti. Tra queste già cinque-sei anni fa proprio vicino a Marib vi furono presunti esponenti di Al Qaida, che con la loro presenza, contribuirono a far intensificare un'azione di lotta già avviata a livello internazionale contro il terrorismo. In precedenza, nel 2000, fuori del porto di Aden era stato attaccato con un motoscafo carico di tritolo l'incrociatore statunitense Cole (furono uccisi 17 marinai) e nel 2002 davanti a quello di Mekalla la superpetroliera francese Limburg.
Erano stati anche quelli gli episodi che avevano obbligato il presidente yemenita, Ali Abdallah Saleh, ed il suo governo ad aderire alla guerra contro il terrorismo dichiarata da Washington e sviluppatasi poi con l'attacco multinazioanle contro l'Afghanistan dei Talebani nel 2001. In marzo scorso uno studente francese ed uno yemenita furono uccisi ed un altro francese ferito, durante un attacco di ribelli di una setta sciita dissidente, quella degli zaiditi, non legati alla rete terroristica di bin Laden, contro un collegio islamico nel nord del paese, scosso da un paio d'anni da tensioni antigovernative. Nel 2006 erano stati anche sventati attacchi suicidi ad impianti petroliferi e gasiferi, poco tempo dopo che al Qaida aveva sollecitato i musulmani a colpire gli interessi occidentali nel paese. "E' proprio un peccato - commenta un operatore turistico italiano raggiunto per telefono a Sanàa - che questo bellissimo paese non riesca a scrollarsi di dosso il collegamento con il terrore ispirato da Osama bin Laden: è vero è nato qui, al confine con l'Arabia Saudita, dove però la famiglia si trasferì quanto lui era bambino. E qui quando lo si nomina, oggi, nessuno vuole sentirne parlare".
La condanna di Solana L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Javier Solana ha trasmesso al governo spagnolo un messaggio di condoglianze, appena appresa la notizia della morte dei turisti spagnoli in Yemen.
«Sono costernato per la morte in un attentato di sette turisti spagnoli nello Yemen», scrive Solana. «Desidero trasmettere le mie condoglianze alle famiglie delle vittime ed esprimere il mio totale disgusto e la mia e condanna per questo attacco contro persone innocenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.