Pechino 2008

Bolt, il lampo che ha battuto anche il Cio

L'uomo più veloce della storia ha vinto 100, 200 metri e staffetta veloce con la Giamaica

Bolt, il lampo che ha battuto anche il Cio

Il destino è scritto nel cognome e Bolt è un lampo non solo sulla carta d’identità. Ha sbalordito il mondo, polverizzato il polverizzabile, ha vinto tutto quello che c’era da vincere: primo nei 100 metri, primo nei 200 metri, primo con la staffetta 4x100. Record del mondo nei 100, record del mondo nei 200, record del mondo nella staffetta. Come lui nessuno mai. Se Phelps è il re del Water Cube, lui è l’aquila volata sul «Nido d’uccello». E poco importa se qualcuno, leggi Rogge, presidente del Comitato Olimpico, ha storto un po’ il naso di fronte a quei balletti e a quel modo di esultare un po’ così.

Le Olimpiadi del 2008 verranno ricordate per sempre grazie alle imprese del fenomenale velocista giamaicano che non ha potuto battere solamente un record, quello degli otto ori vinti dal nuotatore Michael Phelps perché l’atletica non gli mette a disposizione abbastanza gare. Potrebbe però dedicarsi anche ai 400: per ora non gli va, ma in futuro è probabile che lo faccia, e se resterà il Bolt di Pechino, o sarà perfino migliore (la sua crescita tecnica, garantisce il tecnico Glen Mills, non è ancora terminata, «visto che Bolt è un predestinato»), probabilmente toglierà un altro primato del mondo a Michael Johnson, e potrebbe diventare il primo uomo a detenere contemporaneamente i record del mondo su 100, 200 e 400.

Sempre che nel frattempo la Giamaica non abbia scoperto un nuovo Usain Bolt.

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