Cronache

Agropoli, un intervento subito per quegli animali abbandonati

Agropoli, un intervento subito per quegli animali abbandonati

Una cinquantina di equidi nel 2015 sono stati sequestrati nel Comune di Agropoli (Salerno). Si trovavano in un allevamento abusivo ma, nonostante il provvedimento di confisca, sono rimasti nello stesso posto, nella disponibilità degli ex proprietari. Gli sono stati lasciati incustoditi e liberi di correre sulla strada statale, provocando incidenti. Altri, invece, sono stati abbandonati a se stessi in stalle fatiscenti. La denuncia arriva da Alfredo Riccio (Lndc) e Nicole Berlusconi (Progetto Islander).

Dopo una richiesta di aiuto affinché gli animali fossero messi in sicurezza, una task force animalista composta da Italian Horse Protection onlus, Lega Nazionale per la difesa del cane e Progetto Islander, si è recata sul posto insieme all’on. Paolo Bernini. In seguito anche Edoardo Stoppa, inviato di "Striscia la Notizia", ha raggiunto l'allevamento abusivo per documentare il maltrattamento ai danni degli animali. Grazie a questi interventi gli animali sono stati spostati nel Centro di incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere, con la messa in sicurezza di 17 equidi. Nonostante i veterinari dell’Asl di competenza avessero dichiarato il buono stato di salute degli animali, uno di questi morì subito dopo a causa degli stenti a cui era costretto da tempo.

Purtroppo il problema del randagismo equino nel comune di Agropoli non è stato ancora risolto. Afli enti preposti è stato chiesto di provvedere all'implementazione dell'anagrafe equidi e a procedere con la confisca degli equidi vaganti e alla successiva ricollocazione degli stessi mediante l'ausilio delle associazioni incaricate. Ma nessuna risposta né proposta di collaborazione è mai arrivata. "Il Fatto quotidiano" segnala che potrebbe esserci stata una collaborazione tra la famiglia Marotta e il sindaco di Agropoli in cambio di favori elettorali, tant’è, che come riporta lo stesso giornale, il sindaco sembrerebbe essersi "dimenticato" di dare esecuzione ad altri provvedimenti di confisca aventi ad oggetto alcune abitazioni nella disponibilità della medesima famiglia. E da un articolo pubblicato dalla testata locale "Infocilento" si apprende che un altro cavallo è stato trovato in gravi condizioni legato a un albero. Una situazione simile si era già presentata ad agosto quando, a poche centinaia di metri dagli uffici Asl un cavallo sarebbe deceduto per stenti essendo stato tenuto legato a un albero per giorni senza avere a disposizione né acqua né cibo.

Il cavallo ritrovato la scorsa settimana era in stato di grave sofferenza e si presume avesse una colica. Il veterinario dell’Asl che è intervenuto non si sarebbe accertato dello stato di salute del cavallo, ma ha proceduto somministrandogli una flebo, restituendolo successivamente al proprietario. Il fatto che il cavallo fosse stato trovato legato a un albero e che fosse in gravi condizioni di salute, non è stato ritenuto motivo sufficiente per denunciare il prprietario di maltrattamento. Non si sa, ad oggi, se il cavallio sia ancora vivo o meno. Ma quanti cavalli dovranno ancora morire prima che le autorità decidano di intervenire ponendo rimedio a questa assurda realtà? Quante altre denunce saranno necessarie prima che si proceda con la confisca e lo spostamento di tutti gli animali presenti all’interno della struttura abusiva?

"La situazione ad Agropoli è drammatica - dichiara l'on Bernini (M5S) -. La settimana scorsa, un cavallo è stato trovato legato, agonizzante a un albero in pieno centro città. Da indiscrezioni sembrerebbe avesse una colica. Apprendiamo che il proprietario, il solito Cesarulo, sarebbe stato denunciato per aver fatto pascolare i propri cavalli in un terreno comunale, ma che il cavallo gli sarebbe stato anche restituito. Personalmente continuo a ricevere segnalazioni inerenti problemi alla viabilità e di maltrattamento. Scene da Far West sono all'ordine del giorno. Insieme alle associazioni ho scritto persino al prefetto affinché avesse provveduto all'abbattimento e alla chiusura dell'allevamento abusivo senza ricevere alcuna risposta.

Provvederemo quindi a inoltrare un nuovo esposto alla procura competente con l'obiettivo di preservare l'incolumità dei cittadini e la dignità degli animali".

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