Cronache

Ecco altri 80 nomi di italiani coinvolti nei Panama Papers

Spunta anche Rodolfo De Benedetti

Ecco altri 80 nomi di italiani coinvolti nei Panama Papers

Spunta anche Rodolfo De Benedetti nelle cosiddette Panama Papers. L'Espresso in edicola domani, pubblica questo nuovo elenco di 80 clienti italiani dello studio Mossack Fonseca che si aggiunge ai 200 già rivelati nelle scorse settimane. Il presidente del gruppo Cir, la holding che controlla l'Editoriale l'Espresso, è collegato alla McIntyre holding Ltd, registrata nel 1995 a cura di Mossack Fonseca nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche. Il figlio di Carlo De Benedetti, presidente del gruppo editoriale l'Espresso, è stato nominato amministratore di McIntyre nel 1995, di cui però non è beneficiario economico.

"La società è stata chiusa da molti anni" dice De Benedetti. "In passato McIntyre si era occupata di investimenti finanziari nel continente americano gestendo antichi risparmi di famiglia e la posizione di questi ultimi fu regolarizzata con il fisco italiano nel 2003" precisa. In quell'anno, secondo quanto risulta dalle carte, De Benedetti ha rassegnato le dimissioni da amministratore della offshore delle Isole Vergini britanniche, che non faceva parte del gruppo Cir quotato in Borsa. De Benedetti poi sottolinea come "da sempre dichiaro tutti i miei redditi e pago le tasse in Italia". Un altro file della banca dati panamense porta a Domenico Bosatelli, patron della Gewiss di Bergamo. Molte pagine di documenti sono dedicate a Silvio Garzelli, un manager che in passato ha amministrato numerose attività internazionali del gruppo Ferrero, che però risulta estraneo alle offshore,così come l'omonima famiglia. Anche l'immobiliarista Daniele Bodini, con base a New York, promotore di importati operazioni a Milano e Firenze, viene indicato come "director" di una società offshore, mentre il costruttore napoletano Raffaele Raiola, noto anche per aver rilevato una parte delle attività della Btp del fiorentino Riccardo Fusi, figura tra gli amministratori della Dishford delle Seychelles. "La Koster delle Isole Vergini britanniche è proprietaria unicamente di un immobile a Montecarlo", ha spiegato un portavoce di Domenico Bosatelli, 82 anni, fondatore, presidente e unico azionista del gruppo Gewiss di Bergamo, marchio con attività in tutto il mondo nell'impiantistica elettrica, dai semplici interruttori fino ai sistemi complessi per l'industria e la domotica. I Panama Papers disegnano i contorni di una parte dell'attività di Bosatelli fin qui rimasta nell'ombra, una galassia di società offshore che va dai Caraibi a Montecarlo. Nelle Isole Vergini britanniche troviamo la Koster Ltd, registrata da Mossack Fonseca nel 1998.

Ma secondo quanto l'Espresso ha potuto ricostruire, l'industriale bergamasco risulta collegato anche alla Koster Lda dell'isola di Madeira (territorio a fiscalità privilegiata sotto sovranità portoghese), la Koster Im del principato di Monaco.

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