Periferie d'Italia

Funicolari e metro, simbolo delle contraddizioni di Napoli

Simbolo di Napoli, le fermate della metro e delle funicolari sono opere d'arte di un museo ad accesso "obbligatorio". Ma non mancano le contraddizioni che caratterizzano la città

Funicolari e metro, simbolo delle contraddizioni di Napoli

Le funicolari sono sicuramente uno dei simboli di Napoli. Le prime due, quella di Chiaia e di Montesanto, a due passi dai Quartieri Spagnoli, furono costruite a fine Ottocento per collegare i nuovi quartieri del Vomero e dell’Arenella. Furono progettate dagli ingegneri Cigliano e Ferraro.

Negli anni Venti del Novecento furono invece costruite le altre due linee, quella Centrale e di Mergellina. Oggi hanno 17 fermate, alcune sotterranee e altre all’aperto. La funicolare di Montesanto ha una lunghezza di 824 metri con una pendenza media del 20,84% e collega la parte bassa della città con il Castello di Sant’Elmo. Senza le funicolari gli spostamenti, in una città che è costruita su colline piuttosto ripide, sarebbero molto più complessi. Salire su di esse è sempre una bella esperienza, sono comode e veloci.

Da qualche anno, vicino ai Quartieri Spagnoli, in via Toledo, è stata aperta la nuova linea 1 della metro con le sue spettacolari fermate dell’arte. La fermata è stata realizzata dall’architetto Oscar Tusquets, al suo interno vi sono due splendidi mosaici realizzati dal mosaicista Costantino Aureliano Buccoleri su disegni dell’artista sudafricano William Kentridge. Il primo raffigura una tipica scena di vita napoletana, vi sono riferimenti a Pompei, il Vesuvio e San Gennaro. Il secondo mosaico, raffigura “due persone che si adoperano per portare un carretto carico di simboli della repubblica napoletana del 1799 e un gatto in stile pompeiano. Sullo sfondo si notano i progetti di bonifica dei quartieri bassi di Napoli in relazione alla ferrovia metropolitana”.

Scendendo o salendo con le scale mobili è impossibile non notare l’opera di Bob Wilson, la “galleria del mare”. L’artista ha creato un ambiente completamente mosaicato che grazie a effetti ottici e luminosi crea l’impressione di essere immersi nelle onde del mare. Stupendo il lucernario che sembra un vortice d’aria che penetra nel mare. Lungo le pareti della scala del piano ammezzato vi sono poi le fotografie di Achille Cevoli che rappresentano i lavori di costruzione del tunnel della metropolitana.

Il corridoio di collegamento con l'uscita di largo Montecalvario è decorato con le fotografie di Oliviero Toscani che durante il suo progetto “Razza Umana/Italia” ha fatto una tappa a Napoli e fotografato le persone che lo desideravano.

La stazione ha vinto tantissimi premi internazionali, tra cui quello del quotidiano inglese The Daily Telegraph, della Cnn, degli Emirates Leaf International Award e dell'International Tunnelling Association.

Il progetto delle fermate dell’arte ha visto l’inaugurazione di nuove stazioni negli ultimi anni, anche se molte devono ancora essere inaugurate. La filosofia è quella di creare un museo “obbligatorio”, visto che ci si deve entrare per forza se si vuole utilizzare la metro. Vi hanno collaborato moltissimi artisti di fama internazionale. L’unico problema sono i frequenti ritardi dei treni, in quanto con l’inaugurazione delle nuove fermate non si è adeguato il numero delle vetture al fabbisogno della città.

Napoli resta una metropoli dalle mille contraddizioni che non smettono mai di sorprendere.

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