Cronache

I cinque miti sui vaccini da sfatare

Il virologo Roberto Burioni smonta una ad una le teorie degli antivaccinisti

I cinque miti sui vaccini da sfatare

Vaccinare o non vaccinare i propri figli? È una domanda con cui prima o poi tutti i genitori sono costretti a fare i conti. Forse è anche questo che ha permesso il successo su Facebook del profilo del virologo Roberto Burioni, che in un'intervista all'Huffington Post smonta cinque miti sui vaccini.

1) "I vaccini causano l'autismo"

A partire dal più diffuso: quello che vede una correlazione tra vaccini e autismo. "Lo studio che provava questa relazione è stato confutato e il suo autore è stato radiato dall'ordine dei medici", dice Burioni, che lo ribadisce praticamente nei commenti di ogni suo post, "Esiste una casuale coincidenza tra i vaccini e l'autismo soltanto per il fatto che questa malattia viene diagnosticata quando il bambino dovrebbe iniziare a parlare, ed è lo stesso periodo nel quale viene vaccinato".

2) "Ho avuto la varicella e non mi è successo nulla"

"Queste argomentazioni sono fasulle e anti-scientifiche", replica Burioni a chi prende sottogamba le malattie, "Nessun farmaco è davvero sicuro al 100%. L'incidenza di reazioni avverse causate dai vaccini e una ogni due-tre milioni di somministrazioni. Ma il morbillo sviluppa un'encefalite potenzialmente mortale in un caso su mille". E ancora: "Gli adulti che sostengono di essere tranquillamente sopravvissuti alla varicella sono stati fortunati. È come se dicessero di non aver mai indossato il casco in motorino e di non essere morti. Ma nessuno consiglierebbe di non indossare il casco"

3) "I vaccini sono troppo potenti per bimbi così piccoli"

Per Burioni quella che un bambino di pochi mesi non sia in grado di reggere la somministrazione di un vaccino è solo una falsa percezione: "L'importante di fare presto la vaccinazione è per fare avere ai bambini un'immunità pronta il prima possibile. Se così non fosse li lasceremmo scoperti proprio nel momento in cui sono più a rischio".

4) "Inutile vaccinare un bambino per malattie che si contraggono col sesso, come l'epatite B"

È importante vaccinare contro l'epatite B fin da piccoli perché quella che si tratta di una malattia trasmissibile solo col sesso è una convinzione errata. "Ci sono stati casi in cui un bambino è stato contagiato da un altro bambino attraverso il morso", ribadisce il dottore.

5) Le vaccinazioni non obbligatorie sono inutili

E cosa dire infine a chi si limita alle vaccinazioni obbligatorie tralasciando meningite, morbillo o varicella? "Anche gli antibiotici per una polmonite non sono obbligatori", dice provocatoriamente Burioni, "Ma in questo caso non si tratta di adulti che decidono liberamente. E non vaccinando si fanno circolare i virus". Infine un attacco ai medici: "Un medico che consiglia di non vaccinare è come un pompiere convinto che la benzina non sia infiammabile...

Quanto alla politica, è vero che siamo tutti liberi di non curarci, ma introdurrei l'obbligatorietà sui vaccini che ancora sono facoltativi".

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