Cronache

Muos Niscemi: acceso l’impianto satellitare Usa. Test su emissioni, zona rossa anti-cortei

I tecnici dell’Arpa stanno svolgendo misurazioni su ordine della magistratura. Il sito siciliano, sotto sequestro da un anno, dovrebbe gestire le comunicazioni strategiche nel Mediterraneo

Muos Niscemi: acceso l’impianto satellitare Usa. Test su emissioni, zona rossa anti-cortei

Un cordone di due chilometri di poliziotti ha accerchiato l’area del Muos. E la tensione rimane ancora alta intorno all’impianto per le comunicazioni satellitari degli stati Uniti nel Comune di Niscemi, provincia di Caltanissetta, oggi per la prima volta in funzione: non perché è pronto a partire, ma per essere testato su ordine del Cga, il consiglio di giustizia amministrativa siciliano. Le tre grandi parabole del sito che nei progetti Usa dovrebbe controllare tutte le comunicazioni via satellite dell’area del Mediterraneo, strategico per le operazioni in quest’area, e ora più che mai con la nuova emergenza libica, sono ora accese, con 23 antenne per un test fondamentale. Fin dalla mattina intorno alla recinzione si sono presentati i comitati No Muos, questa volta appoggiati pienamente sia da Legambiente che dal Movimento cinque stelle. Per evitare incidenti, l’area è quindi presidiata dalle forze dell’ordine in modo imponente.

Il test sul Muos è stato disposto dal Cga come passaggio decisivo del lungo processo in corso, da una parte il ministero della Difesa, dall’altro i comitati locali. Dopo molti stop imposti dalla giustizia siciliana, ora il Cga ha disposto che le emissioni siano misurate dall’Arpa regionale, e per farlo è stato necessario testare l’impianto in tutta la sua potenza. I primi manifestanti si sono avvicinati alle recinzioni già alle 5.30 del mattino.

“L’opera è abusiva”, insiste Legambiente, che denuncia come, nonostante sia stato predisposta una zona rossa di due chilometri per contrastare i manifestanti, gli abitanti della zona non siano stati “avvertiti dei test”.

Gli Stati Uniti iniziano ad essere impazienti. “Abbiamo aspettato troppo, il governo italiano faccia il possibile perché il Muos sia operativo”, ha recentemente dichiarato in un’intervista l’ambasciatore americano a Roma, John Philips. L’impianto è ritenuto fondamentale dagli stati Uniti “per la sicurezza” non solo americana , ma anche e soprattutto “dell’Italia e dell’unione Europea”. Il Muos di Niscemi era stato posto sotto sequestro nell’aprile dal 2015 dalla procura della Repubblica di Caltagirone.

I tecnici dell’Arpa dovranno verificare se le emissioni elettromagnetiche dell’impianto superano i limiti di legge.

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