Cronache

Nobel per la pace alla pakistana Malala e all'indiano Satyarthi

Entrambi si battono per l'istruzione giovanile e i diritti dei bambini. Malala: "Lo dedico ai bambini che non hanno voce"

Nobel per la pace alla pakistana Malala e all'indiano Satyarthi

Due attivisti per un premio. Il Nobel per la pace è andato infatti alla giovane attivista pakistana Malala Yousafzay e all’attivista indiano Kailash Satyarthi "per la loro battaglia contro la repressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’educazione".

La pachistana, 17 anni, nel 2009 (quando di anni ne aveva solo 12) fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell’istruzione femminile nella valle dello Swat. Il 60enne Kailash Satyarthi lotta da anni per i diritti dei bambini. "I bambini devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro", dice il comitato di Oslo che ha assegnato il premio, "nei Paesi più poveri del mondo, il 60% della popolazione ha meno di 25 anni d’eta ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione".

"Mi sento onorata di essere stata scelta per il Nobel per la Pace e ora voglio vedere tutti i bambini andare a scuola": con queste parole Malala Yousafzai ha aperto una conferenza stampa a Birmingham per commentare il premio assegnatole. La 17enne, vittima nel 2012 di un attentato dei talebani perché voleva che le bambine della valle dello Swat andassero a scuola, si è detta "orgogliosa di essere la prima pakistana e la prima adolescente a ricevere il Nobel per la Pace".

Malala ha dedicato il suo premio Nobel per la pace a "tutti i bambini che non hanno voce, la cui voce deve essere ascoltata".

E infine ha spiegato: "Avevo solo due opzioni: restare in silenzio e farmi ammazzare o alzare la voce contro i tiranni e farmi ammazzare: ho scelto la seconda".

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