Cronache

Pensioni, retromarcia su "Ape": prima solo disabili e disoccupati

Braccio di ferro tra il governo e i sindacati sull'Ape, il prestito pensionistico per l'uscita anticipata. Ora l'esecutivo è in affanno per le coperture

Pensioni, retromarcia su "Ape": prima solo disabili e disoccupati

Continua il braccio di ferro tra il governo e i sindacati sull'Ape, il prestito pensionistico per l'uscita anticipata. L'esecutivo di fatto è in ritardo con i decreti attuativi che dovrebbero dare il via dall'1 maggio al nuovo piano per chi va in pensione. La Camusso si è rivolta al governo chiedendo un intervento immediato: "Credo che debbano darsi una mossa. Il governo aveva garantito che i tempi di applicazione delle norme sarebbero stati rispettati - ha proseguito Camusso - il 1 maggio (per l’applicazione dell’ Ape, ndr) è un impegno di legge". E adesso il governo corre ai ripari mettendo sul campo i primi decreti attuativi. Secondo quanto riporta il Corriere l'esecutivo dovrebbe scegliere alcune categorie a cui dare la priorità. Tra queste ci sono i disoccupati, poi i lavoratori disabili e infine quelli con un disabile a carico. E il terreno su cui opera il governo in questo momento è quello dell'Ape social che di fatto permette di andare in pensione fino a tre anni e sette mesi prima della scadenza senza la riduzione dell'assegno per le fasce sociali tutelate. E su questo fronte emerge un problema di coperture. Il Tesoro ha stanziato circa 300 milioni di euro per il 2017.

Ma le stime parlano chiaro: saranno circa 35mila i lavoratori che potrebbero richiedere l'Ape. E dunque i fondi potrebbero non bastare. E così ecco la soluzione studiata dal governo che ha tanto il sapore di una retromarcia: le fasce di priorità che così potrebbero "diluire" nel tempo il flusso di coloro che chiedono l'uscita anticipata. Il requisito base per ottenere l'Ape social per i disoccupati prevede almeno 30 anni di contributi e devono essere senza ammortizzatori sociali da almeno tre mesi. Su tutti questi punti il governo molto probabilmente dovrà trattare con i sindacati. Il 1 maggio è vicino e sull'avvio dell'Ape l'esecutivo si gioca la sua credibilità..

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