Coronavirus

Pochi alunni, turni e sanificazione: i piani per riaprire le scuole

Dal dimezzamento degli alunni per classe ai turni dalle 8 alle 17: ecco i due studi per tornare a scuola in sicurezza, già a giugno

Pochi alunni, turni e sanificazione: i piani per riaprire le scuole

Come e soprattutto quando riapriranno le scuole? È questa la domanda che da settimane si pongono studenti, insegnanti e genitori. In attesa della decisione del ministero dell'Istruzione, gli esperti sono al lavoro per studiare come garantire un accesso sicuro alle aule.

Il piano del Politecnico di Torino

"Scuole aperte, società protetta" è il titolo del piano pensato dal Politecnico di Torino. L'idea si basa su ingressi e uscite scaglionati a intervalli regolari di tempo in modo da evitare gli assembramenti, attività all'aperto e teledidattica e dimezzamento del numero di alunni per classe.

In particolare, spiega il Corriere, a seconda dell'età degli alunni vanno fatte delle valutazioni specifiche. È difficile, ad esempio, pensare che i bimbi più piccoli possano indossare sempre le mascherine. Si pensa così di rendere il dispositivo di protezione obbligatorio solo dalle scuole elementari. I più piccoli, meno suscettibili al virus, potrebbero comunque rientrare prima degli altri.

Valutazioni vengono poi fatte anche sul numero di alunni nelle classi. Per quanto riguarda i nidi, si ipotizza di portare il rapporto numerico lattanti/educatrici al massimo a 5-6 per tutte le fasce di età. Nelle scuole dell'infanzia invece si pensa a non superare i 10 bambini per gruppo. Dalla primaria in poi, l'idea è di dimezzare il numero degli allievi per classe e alternare la didattica a distanza e con quella in presenza prevedendo "metà gruppo in classe e metà a casa con turnazioni periodiche".

Per quanto riguarda le spese, il Politecnico prevede "costi a carico delle scuole e dei soggetti ed associazioni del territorio per tutti i dispositivi di prevenzione e per la sanificazione; costi a carico degli enti locali per la predisposizione dei locali, delle strutture e degli arredi e per la ristrutturazione di spazi esterni; costi di gestione ed impatto logistico della gestione del personale".

Lo studio di #RicostruireItalia

Un altro sudio per il rientro a scuola in sicurezza è quello di #RicostruireItalia. Il piano presentato da Stefano Parisi al capo della task force del governo, Vittorio Colao, propone di riaprire le scuole da giugno a settembre.

In particolare, l'idea è quella di dividere gli studenti in piccoli gruppi (circa 8 alunni) che svolgeranno le attività in aula, da casa oltre che in luoghi di cultura e all'aperto. Tra un'attività e l'altra a scuola, mezz'ora di pausa per garantire la sanificazione degli ambienti. Secondo questo schema, i turni partiranno dalle 8 fino alle 17 con possibilità di estendere le attività anche al sabato mattina. Un altro aspetto riguarda il numero dei docenti: per far fronte al nuovo modello di scuola, si ipotizza così di ricorrere agli studenti universitari iscritti a corsi di laurea che abilitano all'insegnamento.

In generale, la proposta si articola in sei passaggi chiave: la protezione sanitaria; un piano generale del ministero dell'Istruzione; task force nazionali e territoriali; la modifica temporanea del contratto degli insegnanti; una maggiore autonomia della scuola; i Larsa, laboratori di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti.

Il ministro Azzolina

"A settembre si deve tornare a scuola, gli studenti hanno diritto di tornare a scuola" e questo vale anche "per le scuole elementari", ha spiegato il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina intervistata da Maria Latella su Sky Tg24. "È evidente che rispetto alla situazione che stiamo vivendo - ha aggiunto - dobbiamo immaginare varie opzioni" fra cui quella per cui "il coronavirus accompagnerà le nostre vite fino al vaccino. In questo caso, non possiamo far tornare i nostri studenti in classi da 30 persone: su questo stiamo lavorando anche pensando a forme di didattica mista, ovvero metà studenti in classe e metà a distanza". Le classi sarebbero in questo caso divise: "La settimana è composta da 5 o 6 giorni di scuola: l'idea è che metà studenti vadano per metà settimana in classe de visu e l'altra metà collegati da casa. Poi il cambio. Così la socialità resta e il programma va avanti per tutta la classe". Il ministro ha quindi precisato che "non abbiamo mai parlato di doppi turni" per la ripresa della scuola a settembre.

Infine, Azzolina ha assicurato che "gli esami" di maturità "in presenza si possono fare. In ambienti molto larghi, con tutte le sicurezze del caso. Con un parere positivo del Comitato tecnico scientifico si possono fare".

Gli studenti, ha aggiunto, "hanno il diritto di guardare negli occhi i propri insegnanti quando faranno l'esame".

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