Cronache

Rischio blu whale dietro il suicidio di Alessio: un pool di informatici per scoprirlo

Gli inquirenti francesi hanno da subito aperto una inchiesta per istigazione al suicidio. Non si esclude, infatti, che Alessio sia stato in qualche modo indotto a lanciarsi nel vuoto: un volo di circa cinquanta metri

Rischio blu whale dietro il suicidio di Alessio: un pool di informatici per scoprirlo

Potrebbe essere racchiusa dentro un pc portatile e uno smartphone la verità sulla morte di Alessio Vinci, 18 anni, di Ventimiglia, lo studente iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino, trovato morto ai piedi di una gru di un cantiere di Port Maillot, a Parigi, il 18 gennaio scorso. Gli inquirenti francesi hanno da subito aperto una inchiesta per istigazione al suicidio. Non si esclude, infatti, che Alessio sia stato in qualche modo indotto a lanciarsi nel vuoto: un volo di circa cinquanta metri.

Tuttavia, la magistratura transalpina non ha minimamente considerato l’ipotesi di analizzare i supporti informatici in mano al giovane: computer e telefono (tabulati compresi) per ricostruire le sue frequentazioni, specie su internet. Oggi, il pm Luca Palamara di Roma - appartenente all’ufficio che si occupa dei delitti che coinvolgono gli italiani all’estero - ha affidato a un pool di esperti l’incarico di eseguire una perizia sulle apparecchiature tecnologiche in suo possesso a Parigi.

Moltissimi, infatti, restano gli interrogativi da chiarire in un giallo, sempre più tinto di nero. A partire dal perché si era recato nella capitale francese: doveva, forse, incontrare qualcuno o era un semplice viaggio di piacere? E poi, quel biglietto con su scritto: “E.T.P. Je sais cam381a2lcm”. Che significato hanno quella sigla e quel codice?”.

La stessa scritta “E.T.P.” è stata trovata anche sotto la scrivania del giovane, in casa a Ventimiglia. Marco Noto, l’avvocato che assiste Vincenzo Ferraro, nonno di Alessio (unico parente del giovane), è in attesa di conoscere i referti delle due autposie: la prima eseguita in Francia, il 23 gennaio scorso e la seconda, a Sanremo, il 20 febbraio scorso.

A destare i maggiori sospetti sono una serie di fratture agli arti inferiori e al capo. Certo potrebbero essere compatibili con la caduta, ma soltanto se prese singolarmente. Nel senso che cadendo di gambe avrebbe dovuto riportare fratture multiple agli arti inferiori, ma non anche al capo e viceversa.

Tra gli altri interrogativi in attesa di risposta, c’è quella improvvisa e anomala disponibilità economica in cui si era venuto a trovare Alessio, pochi giorni prima di morire.

Strana, perché non risulta aver vinto al Casinò (come da taluni supposto) e fino a qualche giorno prima, girava con non più di venti euro nel portafoglio.

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