Cronache

Scuola, trasferiti al Nord: docenti in protesta a Napoli e Palermo

In centinaia contro i trasferimenti. Precari superati da chi ha punteggi più bassi

Scuola, trasferiti al Nord: docenti in protesta a Napoli e Palermo

La "Buona Scuola" con loro è stata tutto fuorché buona. Li costringerà a preparare i bagagli per andare a lavorare a centinaia di chilometri da casa, nonostante da anni abbiano chiesto un avvicinamento, nonostante abbiano punteggi alti in graduatoria. Per questo oggi centinaia di docenti hanno protestato a Palermo e a Napoli, dove la manifestazione è degenerata in scontri con la polizia. In Sicilia invece la protesta, organizzata davanti alla sede del Provveditorato, è stata pacifica.

Ieri mattina il ministero dell'Istruzione aveva comunicato i trasferimenti dei docenti delle scuole medie: insegnanti con punteggi bassi sono stati trasferiti nelle sedi vicine a casa, mentre molti precari di lungo corso con punteggi alti sono stati allontanati dalle città di origine. "Nessun errore", hanno fatto sapere dal Miur. La legge ribattezzata "Buona Scuola" in effetti prevede un meccanismo per il quale i docenti assunti dalle graduatorie dell'ultimo concorso possano essere trasferiti nella stessa regione dove si è svolto il concorso - che con ogni probabilità è la regione di origine - dando loro la priorità persino sui precari storici. Questi ultimi, assunti da graduatorie ad esaurimento precedenti a quella dell'ultimo concorso, si vedono quindi superati da insegnanti con punteggi più bassi.

Il 29 luglio erano stati comunicati i trasferimenti della scuola primaria e la situazione era stata la stessa. I sindacati hanno fornito numeri dettagliati sulla situazione dei docenti delle primarie, per i quali si preannuncia un vero e proprio esodo dal Sud al Nord. Su 25mila docenti trasferiti, 20mila sono meridionali. La metà di loro dovrà prendere servizio in una scuola settentrionale. I sindacati parlano di "flop" del computer del Miur che ha deciso tutti i trasferimenti.

Un "flop" doloroso per migliaia di docenti.

Commenti