Cronache

Taranto, il magistrato anti-Ilva tentato dalla politica

Franco Sebastio, grande inquisitore della famiglia Riva messa sotto processo per disastro ambientale,a un passo dalla candidatura a sindaco

Taranto, il magistrato anti-Ilva tentato dalla politica

Si professa “uomo libero” e lo dichiara a IlGiornale.it facendo un po' di pre-tattica. Ma la politica sembra aver accolto Franco Sebastio già tra le sue braccia, dopo l'addio alla magistratura solo qualche mese fa. Si spargono, sempre più insistenti, voci secondo le quali sarebbe probabile una sua candidatura a sindaco di Taranto, città dell'Ilva, nelle elezioni amministrative della primavera 2017.

L'Ilva incrocia la strada di Sebastio, giudice che per decenni ha lottato contro i reati ambientali nel capoluogo pugliese. Grande inquisitore del siderurgico targato Riva, il capo della procura tarantina, alla guida del pool di pubblici ministeri che quattro anni fa - era l'estate del 2012 – chiese e ottenne dal gip Patrizia Todisco il sequestro delle acciaierie, accusando e portando a processo alcuni membri della stessa famiglia Riva, il management aziendale dell'epoca, politici e tecnici, per il reato di disastro ambientale.

Si professa “uomo libero” Franco Sebastio e aggiunge puntualizzando: “Non sono più un magistrato in servizio, sono tornato nel gruppo delle persone libere di fare quello che ritengono opportuno fare”. Per esempio, appunto, candidarsi. Secondo indiscrezioni riportate dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” l'ex procuratore della Repubblica, avrebbe addirittura creato un'associazione, insieme a un gruppo di professionisti tarantini, che dovrebbe costituire il nucleo del movimento politico d'ispirazione civica pronto a correre alle prossime comunali. Sebastio non si sbilancia, altre indiscrezioni lo vogliono a colloquio, anche se si sarebbe trattato solo di fugaci faccia a faccia, con qualche figura politica del centrosinistra transfuga del Pd o dell'area di Sinistra italiana.

Voci. Indiscrezioni. Anch'esse libere. Come quelle relative alla possibilità che le prossime elezioni tarantine vedano addirittura più figure, tra ex magistrati e magistrati ancora in servizio, confrontarsi tra loro all'ultimo voto per la poltrona di sindaco. Sarebbe davvero singolare, una sfida inedita per la città dell'Ilva, dove la politica strega chiunque.

Anche chi ne ha perseguito con rigore le malefatte.

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