Cronache

Unioni civili, prete suona campane a morto

Rintocchi delle campane a morto per celebrare il "funerale del matrimonio tradizionale". Le suonerà per l'intera giornata, a intervalli regolari, don Mario Fangio, parroco di Carovilli (Isernia)

Unioni civili, prete suona campane a morto

Rintocchi delle campane a morto per celebrare il "funerale del matrimonio tradizionale". Le suonerà per l'intera giornata, a intervalli regolari, don Mario Fangio, parroco di Carovilli (Isernia). "Oggi - ha detto don Mario - è morta un'istituzione secolare. Con la legge delle unioni civili la gente è disorientata perché pensa, essendo essa una legge, che sia una cosa buona". L'iniziativa di don Mario ha richiamato l'attenzione dei fedeli che si sono recati in chiesa per chiedere chi fosse morto, a loro lui ha risposto così: "Non è morto nessuno, è morto il matrimonio". All'ANSA ha detto di aver ricevuto la solidarietà di molti parrocchiani e che non c'era necessità di una legge sulle unioni civili perché la precedente legislazione già li tutelava ampiamente. Don Mario non teme eventuali reazioni negative perché "il tutto è fatto a fin di bene".

"Siamo indignati per una iniziativa che fa ripiombare questo Paese sotto l'egemonia ecclesiastica e del Vaticano". A dichiararlo è il presidente di Arcigay Molise, Pierluca Visco. Che aggiunge: "Questa cosa ferisce la nostra dignità proprio in un momento in cui lo Stato ci riconosce il diritto alla nostra felicità e alla nostra esistenza. C'è ancora molto da fare per la realizzazione di quella rivoluzione culturale che noi di Arcigay auspichiamo da tempo per la nostra terra. Ci impegneremo a realizzarla con tutti i mezzi a nostra disposizione.

Perché abbiamo diritto di esistere e di avere a portata di cuore la nostra felicità senza avere il dito puntato contro da parte di chi non è disposto a riconoscerci".

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