Economia

Scioperano i piloti Ryanair, l'azienda: "Niente aumenti"

Incrociano le braccia i piloti tedeschi, irlandesi e italiani: caos in vista prima di Natale per i voli Ryanair. L'azienda minaccia ripercussioni

Scioperano i piloti Ryanair, l'azienda: "Niente aumenti"

Dopo il caos e i voli cancellati di settembre e ottobre, nuove grane per Ryanair.

In Italia, infatti, l'Anpac ha proclamato uno sciopero del personale di Ryanair dalle 13 alle 17 del prossimo 15 dicembre. Ma l'azienda ha minacciato serie ripercussioni, come l'annullamento di aumenti o promozioni. "Ci aspettiamo che tutti i nostri piloti lavorino normalmente e collaborino con noi per ridurre al minimo i disagi durante questa agitazione", si legge in una lettera inviata dal capo del personale Eddie Wilson ai piloti italiani. In caso contrario, anche nel caso di adesione di un solo membro dell'equipaggio ci saranno ripercussioni economiche per tutti gli altri membri. Ma non solo: l'adesione allo sciopero potrebbe avere ripercussione su futuri aumenti in busta paga, trasferimenti ed eventuali promozioni.

È delle scorse ore intanto l'annuncio dei piloti irlandesi e tedeschi che hanno indetto uno sciopero per il prossimo 20 dicembre, proprio a ridosso delle festività natalizie.

In Germania il sindacato tedesco dei piloti Vereinigung Cockpit chiede l'applicazione del contratto collettivo di lavoro. Per questo è stato indetto lo sciopero che potrà iniziare "da ora in poi in qualsiasi momento" per "far rispettare la contrattazione collettiva nella regolamentazione di condizioni di lavoro e di retribuzione eque per i piloti". Il presidente del sindacato, Ingolf Schumacher, parla di "dumping sociale sistematico" da parte di Ryanair e si chiese "Se non ora, quando ci sarà un'altra possibilità realistica per iniziare uno sciopero con successo?".

Guai anche in Irlanda dove i piloti della sigla Ialpa incroceranno le braccia dopo che la compagnia ha imputato a problemi regolamentari la cancellazione di 20mila voli.

Ryanair inoltre rifiuta la rappresentanza sindacale, dicendo che preferisce negoziare direttamente con i dipendenti.

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