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Corea, trovato morto vice-preside della scuola coinvolta nel naufragio

Sul traghetto affondato trecento studenti delle superiori. L'uomo trovato impiccato: forse un suicidio. Il numero delle vittime sale a 28

Navi impegnate nelle operazioni di salvataggio attorno alla Sewol
Navi impegnate nelle operazioni di salvataggio attorno alla Sewol

Kang Min-Kyu, il vicepreside del liceo di Seul dal quale venivano gli studenti coinvolti nel naufragio di un traghetto al largo delle coste sudcoreane, è stato trovato morto, probabilmente suicida, impiccato a un albero sull'isola di Jindo, dove sono stati portati i passeggeri sopravvissuti al disastro.

352 allievi della scuola superiore, al secondo anno, si trovavano sulla Sewol, l'imbarcazione salpata martedì sera da Incheon e diretta all'isola di Jeju, affondata al largo della costa meridionale della Corea del Sud. Nel grave incidente sono morte 28 persone, un bilancio provvisorio, che tiene conto del fatto che 268 persone sono ancora disperse.

Intorno alle nove del mattino di mercoledì la Sewol ha lanciato una richiesta di soccorso e iniziato a piegarsi su un lato, affondando. Al sos hanno risposto decine di imbarcazioni ed elicotteri che hanno raggiunto il traghetto in difficoltà, salvando quasi duecento persone. Oggi sono arrivate sul posto alcune barche fornite di gru, che recupereranno il relitto.

Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente. Secondo gli inquirenti virata troppo brusca potrebbe avere causato l'affondamento della Sewol. A sollevare dubbi anche la condotta dell'equipaggio della nave, che in un primo momento avrebbe chiesto ai passeggeri di rimanere ai loro posti e cercato di raddrizzare il traghetto.

Le indagini devono fare luce anche sul comportamento del capitano, che secondo alcune testimonianze avrebbe abbandonato il ponte con una delle prime scialuppe di salvataggio. Al timone nel momento dell'incidente c'era una donna di 26 anni, terzo ufficiale con soli due di esperienza. Anche per lei, come per il capitano e per un altro ufficiale, è scattata la richiesta d’arresto dalla polizia e la Procura di Mokpo, cui è stata affidata l’indagine sul disastro che finora ha causato 28 morti ma anche 268 dispersi.

Lee non era alla guida della nave al momento della tragedia, e forse neppure si trovava sul ponte di comando.

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