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Spagna, scandalo fondi neri: sinistra chiede dimissioni di Rajoy

Anche il nome del capo del governo spagnolo è emerso dalle carte, diffuse da El Pais, sullo scandalo di corruzione e tangenti che sta travolgendo il partito popolare

Spagna, scandalo fondi neri: sinistra chiede dimissioni di Rajoy

Partito Popolare nel caos in Spagna, dopo che il quotidiano El Pais ha pubblicato alcuni documenti che proverebbero l'esistenza di fondi occulti e denaro dato sottobanco ai dirigenti, mettendo all'indice gli ex tesorieri del partito. L'opposizione va all'attacco e chiede chiarimenti al premier Mariano Rajoy. Il leader dei socialisti Rubalcaba lo invita a presentarsie pubblicamente per "rispondere a due semplici domande, ha intascato il danaro indicato nell’informazione? Se sì, in nero o in bianco? Perché gli spagnoli sospettano che sia stato in nero". I Popolari negano ogni addebito e rilanciano: "La nostra contabilità è chiara, trasparente ed è sottoposta al controllo della Corte dei Conti".

Secondo le accuse mosse da El Pais tra il 1997 e il 2008 l'attuale premier Rajoy avrebbe percepito non solo una somma di 25.200 euro al mese, ma anche altri benefit, tra cui capi di abbigliamento (cravatte e completi). Tutto registrato come "Vestiti Mariano" op "Vestiti M.R.". I documenti pubblicati elencano versamenti periodici a segretari e vice segretari del partito, da sommarsi a quelli già percepiti per incarichi pubblici o in società. Il denaro sarebbe stato elargito a piene mani da imprenditori (soprattutto edili ma anche della grande distribuzione), spesso attraverso il Banco de Vitoria, assorbito nel 2003 da Banesto. Tutti i movimenti di denaro sono appuntati meticolosamente: donazioni da 18 mila a 250 mila euro con accanto i nomi di imprenditori o aziende.

Gli ex tesorieri del PP Alvaro Lapuerta e il suo successore, Luis Barcenas, per 18 anni al timone finanziario del partito, avrebbero avuto una contabilità parallela a quella sul finanziamento pubblico, che da 1999 al 2007 ha fruttato ai Popolari 33 milioni di euro, dieci volte più che ai socialisti del PSOE.

Ma a prendere la "paghetta" non c'era solo l’attuale premie: con lui anche la segretaria generale Maria Dolores de Cospedal (7.500 euro a trimestre), gli ex vicesegretari Rodrigo Rato e Jaime Mayor Oreja o gli ex segretari generali Alvarez-Cascos, Arenas, Acebes. Ogni tre-sei mesi arrivavano i soldi. Nella contabilità non compare l’ex premier Josè Maria Aznar: nel periodo in cui era presidente del partito vi sono solo due riferimenti, ma con la sigla "J.M".

Nel lungo elenco di nomi e cifre non compare mai Barcenas che aveva uno stipendio annuale di 250 mila euro e sui cui conti svizzeri erano depositati 22 milioni. Nell’elenco ci sono anche 18 mila euro alla vedova di un dirigente ucciso dall’ETA e un prestito di cinque milioni di pesetas all’attuale presidente del Senato, Pio Garcia Escudero (PP), il quale ha confermato la circostanza dicendo di averlo restituito a rate.

In Spagna, intanto, è già partita la caccia alla "gola profonda". Alcuni ipotizzano che sia un ex deputato PP.

Secondo altri potrebbe essere lo stesso Barcenas, deluso perché lasciato solo, che portò via i documenti quando scoppiò lo "scandalo Gurtel".

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