Cronaca locale

Gli appetiti della malavita nella strada dei mercati

Benedetto Marcello da via del Liberty a terra di confine Prostituzione e denaro falso. Guerra alla 'ndrangheta

Michelangelo Bonessa

È il municipio dei mercati irregolari. Un problema concentrato soprattutto in via Benedetto Marcello dove a quello ufficiale, già oggetto di segnalazioni e denunce, se ne affiancano di completamente illegali. E con un'ombra di 'ndrangheta. Ristoranti, sedi di fiduciarie e diversi affari illeciti segnano con il marchio dei clan questa parallela di corso Buenos Aires. Persino il mercato bisettimanale è stato oggetto di una denuncia della consigliera Rita Cosenza. La leghista ha messo nero su bianco che secondo il Codice dei Beni culturali e del paesaggio l'intera via sarebbe sottoposta a vincolo, quindi non dovrebbe essere utilizzata per le 200 bancarelle che la affollano il martedì e il sabato. Attività che, nonostante gli interventi di pulizia, lascia comunque pesanti tracce su quella che potrebbe essere un tempio del liberty milanese. E ci sarebbero stati anche i fondi per riqualificarla degnamente, 900mila euro, ma si sono persi nelle pieghe della burocrazia. Intanto la malavita ha colonizzato la zona. Da una parte con un noto ristorante in mano a una delle famiglie citate anche nel libro inchiesta di Davide Carlucci e Giuseppe Caruso «A Milano comanda la 'ndrangheta». Ma la via è prediletta dagli 'ndranghetisti anche secondo le indagini grazie alle quali la Procura di Milano ha smantellato «La Lombardia», cioè la 'ndrina che controllava le altre colonie mafiose della regione. Al civico 24 il clan Strangio-Pavone-Perego aveva la sede di una delle sue fiduciarie, grazie alle quali gestivano i loro affari poco puliti. E sullo stesso marciapiede ci sono movimenti poco chiari: «Davanti al locale vedo spesso africani che nei bagagliai delle auto hanno pacchi e pacchi di vestiti - racconta un residente - e usano le macchine come delle piccole bancarelle abusive, commerciando alla luce del sole, non capisco perché non ci sia qualcuno che vada a controllare, d'altronde in questa strada c'è pure un evidente giro di prostituzione diurna». Altro aspetto che non aiuta a combattere il degrado. E non mancano altri giri di soldi poco chiari. Uno di euro falsi comparsi a intervalli regolari, il boom è stato durante i 6 mesi di Expo 2015, nelle attività commerciali di corso Buenos Aires. Secondo diverse fonti il punto di partenza e di arrivo di questi contanti taroccati era proprio la via tanto cara alla 'ndrangheta. Così come, nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine in seguito a numerose segnalazioni, non è ancora stato stroncato il giro di prostituzione a cielo aperto. Ora che intorno al mercato bisettimanale si sta aggiungendo un giro di auto-bancarelle poco chiaro forse le istituzioni ripenseranno i mercati del municipio 3. Senza contare che tra le bancarelle già è facile trovare chi smercia sigarette di contrabbando: si viene agganciati e spostandosi di pochi metri si può usufruire di questo servizio.

Un altro ricco affare per la criminalità organizzata.

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