Cronaca locale

Darsena, F1 e grandi eventi contro la movida selvaggia

I presidenti dei Municipi promuovono le iniziative «Ma l'alcol va messo al bando e i residenti rispettati»

Michelangelo Bonessa

Il rombo dei motori della Ferrari ha lasciato un'eco sulla Darsena. Il festival organizzato dalla Formula 1 lungo il porto di Milano in corrispondenza del Gran Premio di Monza ha riportato in molti ai mesi di Expo 2015, quando i grandi eventi hanno posto la città al centro dell'attenzione internazionale. E oggi in tanti vedono proprio questi eventi come una valida alternativa, nonché un argine, a quella che viene definita «movida selvaggia»: ad oggi la questione sicurezza sulla Darsena è tutt'altro che risolta. Uno dei luoghi più suggestivi di Milano è anzi più meta di chi cerca un posto per bere oltre i limiti, gli stessi che poi per cercare qualche emozione lanciano le biciclette in sharing nel Naviglio. Secondo il presidente del Municipio 1 Fabio Arrigoni, Pd, è una questione di «che tipo di evento si sceglie di organizzare», perché non devono promuovere «l'uso di alcol» e persino la festa per le auto da corsa in centro è vista con un pelo di diffidenza anche per «l'idea diversa di mobilità che si sta cercando di promuovere». Per l'esponente dem è dunque necessario anche «non dimenticare i residenti», perché la pressione sulla zona è già alta. Organizzando quindi appuntamenti di rilievo «anche in zone periferiche». Per Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, consigliere di Forza Italia nel Municipio 1, il festival della F1 è persino «arrivato in ritardo, perché non si dovevano aspettare quattro anni dopo Expo per organizzare un evento di rilevanza internazionale». Certo, sono «necessari ancora interventi urbanistici, ma una zona con una forte vocazione come quella degli eventi stimola il commercio, impedisce il degrado della zona e il maggior ordine favorisce anche il quieto vivere dei residenti». Anche Santo Minniti, presidente del Municipio 6 in quota Pd, ritiene un elemento positivo eventi come quello in corrispondenza del Gran Premio di Monza, perché «animare la zona anche durante le ore diurne, permette di sviluppare i servizi». Un calendario annuale di eventi poi sarebbe possibile, ma solo «con il contributo fondamentale del territorio e di soggetti terzi» a cui in seguito verrebbe fornito il supporto istituzionale necessario». Per Giovanni Esposito, assessore di Forza Italia del Municipio 6 non bisogna turbare i residenti, ma «il modello Ferrari è quello giusto». Per Alessandro Bramati, presidente del Municipio 5 in quota Milano Popolare, «si potrebbe anche pensare a un calendario con sei appuntamenti annuali, ma senza dimenticare i disagi che si creano alla circolazione e ai residenti». «Non siamo contrari per principio agli eventi in Darsena, ma è necessario ripensare il sistema di sicurezza con pattuglie in divisa a piedi con armi a canna corta ha precisato Simone Enea Riccò, presidente della commissione sicurezza del Municipio 5 in quota Fi e la garanzia di attività investigativa costante di polizia giudiziaria per il contrasto allo spaccio». Anche Michele Berteramo, proprietario del «Movida» vede di buon occhio l'organizzazione dei grandi eventi come quello della F1.

«Anzi afferma negli ultimi due anni la situazione è peggiorata per colpa degli abusivi che con i grandi eventi si vedono invece più difficilmente».

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