Mondo

Ban Ki-Moon contro Assad: "Nessuno ha ucciso più di lui"

Le accuse di Ban Ki-Moon contro il presidente siriano arrivano a poche ore dal raid che ha colpito un convoglio umanitario dell'Onu. Ma Assad e la Russia negano ogni responsabilità

Ban Ki-Moon contro Assad: "Nessuno ha ucciso più di lui"

Un appello per mettere fine al massacro in Siria. Si è aperta così l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro, a New York. Con la ripresa degli scontri e il fallimento della tregua negoziata una settimana fa da Usa e Russia, non poteva non esserci la crisi siriana, infatti, al centro del discorso del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, durante il suo ultimo intervento all’Assemblea Generale dell’Onu, alla fine del suo doppio mandato.

Un discorso che è stato soprattutto un atto d’accusa contro il presidente siriano, Bashar al Assad. "Molti gruppi hanno ucciso tanti innocenti, ma nessuno così tanti come il governo della Siria, che continua a lanciare barili bomba sulle zone abitate e tortura sistematicamente migliaia di detenuti", ha detto, senza mezzi termini, il segretario generale delle Nazioni Unite. Che ha attaccato, stavolta senza però fare nomi, anche i rappresentanti dei "governi che hanno ignorato, facilitato, finanziato o addirittura pianificato e portato avanti atrocità inflitte da tutte le parti del conflitto in Siria contro i civili siriani". "Il futuro della Siria non deve dipendere dal destino di un solo uomo", ha poi proseguito il segretario generale dell’Onu, riferendosi, ancora una volta, al presidente Assad. Poi l’appello alle grandi potenze coinvolte nel conflitto: "Chiedo a tutti coloro che hanno influenza di mettere fine ai combattimenti e di dare inizio ai negoziati". Secondo Ban Ki-Moon, infatti, non esiste una “soluzione militare alla crisi”, ma soltanto la via della transizione politica.

Il duro discorso pronunciato al Palazzo di Vetro arriva a poche ore dall’attacco che, nella notte tra lunedì e martedì, ha colpito un convoglio di aiuti umanitari nella provincia di Aleppo, in seguito al quale l’Onu ha sospeso temporaneamente la consegna degli aiuti umanitari. “Un attacco nauseante, feroce e apparentemente deliberato", ha detto nel suo discorso di apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, fatto ad opera di “codardi”. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’attacco al convoglio. L'esercito siriano e quello russo, impegnati nei raid sulla città di Aleppo, hanno negato ogni coinvolgimento. I destinatari degli aiuti, secondo quanto riferisce l’

html" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">Ansa citando fonti dell’Unicef, sarebbero state 270mila persone, di cui la metà bambini.

Commenti