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Gb, il ministro dell'Interno Rudd lascia per lo scandalo migranti

Dopo le espulsioni della "Windrush Generation" cade un pezzo da Novanta

Gb, il ministro dell'Interno Rudd lascia per lo scandalo migranti

È un pezzo da novanta del governo di Theresa May quello che salta con le dimissioni del ministro dell'Interno Amber Rudd, travolta dallo scandalo sull'immigrazione che da giorni fa discutere la Gran Bretagna, dopo che è emerso come politiche entrate in vigore quando l'attuale premier era ministro del governo Cameron abbiano creato un clima ostile per i migranti, ma soprattutto colpito anche chi in Gran Bretagna era arrivato regolarmente, su invito delle autorità.

Le persone colpite dalle politiche del governo sono quelle che fanno parte della cosiddetta Generazione Windrush, che prese il nome da una nave della marina inglese che arrivò a Londra nel 1948, con a bordo centinaia di giamaicani, dunque cittadini del Commonwealth, che avevano risposto alla richiesta britannica di emigrare nel Regno Unito per aiutare il Paese nel secondo dopoguerra, con in cambio la promessa di un futuro da cittadini per loro e per i figli.

La Windrush fu solo la prima di una serie di navi che portano migliaia di migranti in Gran Bretagna fino al 1973 , quando una legge restrinse le regole in vigore fino a quel momento. Una legge del 1971 diede a quanti arrivarono in quegli anni il diritto di restare nel Regno Unito, ma sono in molti a non avere mai formalizzato il loro status e in molti casi la ragione è che chi in quegli anni era un bambino arrivò con i documenti dei genitori o dei fratelli.

La stretta sull'immigrazione di questi ultimi anni ha colpito anche cittadini del Commonwealth ormai anziani e che in più di un caso sono arrivati a indebitarsi per dimostrare di avere il diritto di restare in Gran Bretagna. Una situazione complicata dal fatto che il governo ha distrutto nel 2010 gli archivi relativi ai migranti del Dopoguerra, rendendo di fatto impossibile dimostrare il loro status legale.

Il ministro Rudd ha ammesso, dopo scuse arrivate tanto da lei quanto dal premier May, di avere "inavvertitamente ingannato" i legislatori sugli obiettivi delle espulsioni dei migranti delle ex colonie. Le sue rassicurazioni sul fatto di non essere a conoscenza delle quote annuali decise dal ministero sono state smentite da prove documentali.

Al suo posto è stato nominato il ministro per le Comunità Sajid Javid.

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