Mondo

Germania, indagati quattro neonazi: pianificavano attacchi alle moschee

La procura ha accusato l’estrema destra di pianificare attentati contro moschee e centri profughi

Germania, indagati quattro neonazi: pianificavano attacchi alle moschee

La procura federale tedesca ha accusato tre uomini e una donna dell’estrema destra di aver formato un gruppo per pianificare attentati contro moschee e centri di accoglienza profughi. Lo scrive Spiegel on line. Secondo gli inquirenti il gruppo "Oldschool Society" sarebbe nato su internet, divulgando odio attraverso chat e Facebook. Dall’inizio di maggio il gruppo avrebbe acquistato grandi quantità di materiale pirotecnico all’estero per produrre esplosivi.

Per rafforzare l’effetto degli ordigni artigianali, avrebbero voluto utilizzare anche chiodi e spirito. Secondo l’accusa, nel mirino c’erano predicatori salafiti, moschee e centri di accoglienza profughi. Indagati risultano quattro membri dell’associazione: Andreas H. 57 anni, Markus W. 40, Denise G. 23 anni, e Olaf O. 47 anni. Il processo a carico di questa cellula neonazi dovrà tenersi davanti alla Corte d’appello di Monaco. Intanto Il governo tedesco ha annunciato che inasprirà le leggi sull'espulsione dei rifugiati condannati per reati sessuali e altri gravi crimini e quelle per contrastare gli abusi sessuali. L'accordo arriva dopo le aggressioni nei confronti di donne avvenute durante la notte di Capodanno a Colonia. A dare l'annuncio sono stati i ministri dell'Interno, Thomas de Maizière della Cdu, e della Giustizia, il socialdemocratico Heiko Maas. La possibilità di espulsione è prevista per i reati sessuali, contro la vita, l'integrità fisica e la proprietà, ha detto de Maizière, in modo indipendente dalla pena che sarà inflitta nei singoli casi.

La decisione sull'espulsione sarà presa dopo che sarà stata pronunciata una sentenza definitiva e dopo la valutazione della situazione personale del rifugiati in Germania, considerando il loro grado di integrazione e l'eventuale recidività. In via generale, sarà possibile espellere qualunque richiedente asilo o rifugiato che sia stato condannato a una pena carceraria e in particolare se essa sarà maggiore di un anno e mezzo. Potranno perdere il diritto di asilo i richiedenti che siano condannati a oltre un anno di detenzione e che siano considerati un pericolo per la comunità. Il ministro dell'Interno ha anche annunciato nuove misure a tutela delle donne in relazione ai reati sessuali, a prescindere da chi sia l'aggressore.

Saranno considerati come casi di particolare gravità quelli in cui l'assalitore approfitti di un momento di confusione o del fattore sorpresa, così come del panico della vittima.

Commenti